Uil: “Sicurezza sul lavoro? Un’emergenza a cui dare risposte!”

Questo studio viene trasmesso proprio mentre si apprende della morte di un operaio a Valbiandino
(LC). A perdere la vita è stato Daniele Tenderini.

Conclusi i lavori di sistemazione della strada che dal Rifugio Tavecchia porta verso le baite, gli operai della ditta di Premana incaricata allo svolgimento degli interventi stessero scendendo a valle. Tenderini, a bordo di un escavatore, sarebbe uscito di strada in corrispondenza di un ponte, facendo un volo di 10 metri e finendo nel torrente Troggia.

Le indagini di ATS e dei carabinieri faranno il loro corso, però -nell’attendere cosa diranno le risultanze del caso- non ci si può e non ci si vuole limitare alla costernazione ed allo sconcerto di rito. E’ in questi momenti, in momenti in cui è necessario ribadire che ogni anno scompaiono (per le morti sul lavoro) circa 1200 persone in Italia, si potrebbe dire che un piccolo paese ogni anno viene meno, che bisogna interrogare le Istituzioni su una incomprensibile lentezza nel comprendere l’importanza di garantire dignità ai lavoratori. E la dignità non può che iniziare dalla certezza di uscire di casa per poi farci ritorno a fine giornata!
Allora è necessario chiedere che fine abbiano fatto i decreti attuativi per rendere esigibili tante delle prescrizioni previste nel Testo Unico sulla sicurezza. L’assenza di questi decreti rende tronche molte delle dichiarazioni di principio e di intenti contenute nel D.Lgsl. 81/08, una lettera pertanto, si ripete, inesigibile in cui a farne le spese è la sicurezza dei lavoratori. E’ questo che si rifiuta: che i costi sociali di una corsa al profitto e di una pigrizia delle Istituzioni cadano sulla parte debole del tessuto produttivo ossia su coloro che lavorano 6 giorni su 7 per poter semplicemente arrivare a fine mese. Per passare alla liberalizzazione dei subappalti avvenuta con l’art. 119 del d.lgs. 26/2023 sopprimendo i limiti quantitativi al subappalto e dando il via libera al subappalto a cascata. Per finire alle contraddizioni che si sono notate, questa estate sul territorio, anche in contesti che dovrebbero essere – in linea di principio- ovattati ed ipertutelati. Nei mesi in cui è stato varato il D.L. 98/23 “misure urgenti in materia di tutela dei lavoratori in caso di emergenza climatica”, nei mesi in cui sono state diramate delle circolari Inps a riguardo, abbiamo appreso che in alcune strutture ospedaliere (come quella di Cantù) vi erano dei reparti sprovvisti di condizionatori. E’ questo il contesto in cui si inseriscono i dati che saranno esposti nel presente studio, è questa la
battaglia che la Uil, in termini di proposte e denunce, compie giornalmente. Queste le severe parole di Dario Esposito della Uil del Lario