Merate, svelati i risultati del questionario “La Salute per Tutti”

Nella serata di ieri, martedì 20 giugno, nell’Auditorium del Comune di Merate, si è svolta la serata organizzata dal circolo del Partito Democratico di Merate, con lo scopo di presentare pubblicamente i risultati del questionario sulla salute, che da Merate si è allargato a livello provinciale, che ha lo scopo di raccogliere le esperienze dei cittadini per portare alla luce le problematiche del sistema sanitario.

L’incontro è stato presentato e moderato dalla responsabile per la sanità del PD lecchese, Ausilia Fumagalli, che ha esordito dicendo: “Questa è una serata che ribadisce il diritto alla salute che è di tutti, partendo da qui, insieme al PD del meratese, si è attivato un tavolo della salute aperto a tutti, con lo scopo di dare voce ai cittadini per capire, attraverso un questionario, le esperienze che hanno vissuto e i problemi riscontrati riguardo al tema salute, questa sera presentiamo i primi dati”.

Subito dopo, la parola è passata a franco Tortorella, medico specialista di igiene e sanità pubblica: “Io rappresento la parte tecnica, ho lavorato da 40 anni nella sanità pubblica e ho posto subito il problema della battaglia della sanità, la situazione non è brillante -continua il dottor Tortorella- la prima cosa che ci ha colpito è la voglia di parlare dei cittadini, che dal primo maggio, in 40 giorni sono state registrate 360 risposte, non solo dal meratese ma si è espanso anche verso Lecco e Milano”.

Il terzo relatore della serata, Mattia Salvioni, segretario del Partito Democratico di Merate, ha iniziato a presentare le risposte raccolte al pubblico, attraverso un power Point dettagliato, da cui sono scaturiti i seguenti dati: innanzitutto, il medico di base rimane l’elemento primario a cui il 40percento delle persone fa riferimento, e dunque il canale privilegiato durante il percorso diagnostico è il medico di famiglia, al secondo posto lo specialista ospedaliero; gli accertamenti, nella maggior parte dei casi, è stato registrato che avvengono in fase di acuzie (progressivo stato di malessere o evento acuto), pochi (solo il 19percento) rimangono gli accertamenti in caso di prevenzione; per la prenotazione degli esami solo il 49percento delle persone ha utilizzato un call center pubblico, riflettendo un problema nell’accesso ai canali di contatto pubblici; è emerso che solo 1/4 dei pazienti del meratese ha trovato risposta nel presidio di Merate e solo la metà dei pazienti nelle strutture provinciali; nel 55percento dei casi non sono state garantite le tempistiche di soccorso previste rispetto alla priorità richiesta, infatti nel breve periodo le persone preferiscono rivolgersi al privato (sotto i 30 giorni), pagando una struttura e causando, per oltre il 50percento dei pazienti, una spesa di oltre 300 euro in diagnosi e cure, nonostante il pubblico rimanga il punto di riferimento per le visite periodiche.

Da questi risultati è emerso che, secondo gli intervistati, le priorità da migliorare sono i tempi di attesa e gli esami nell’ospedale del territorio, che devono essere accompagnati da controlli periodici preventivi programmati, inoltre nella maggior parte dei casi è stata valutata un’esperienza negativa, nonostante il pubblico sia stato meglio del privato a causa principalmente della cattiva gestione e programmazione da parte della classe politica e carenza di personale sanitario, oltre all’incremento dell’offerta privata rispetto al pubblico.

Nel finale dell’incontro sono intervenuti anche Gian Mario Fragomeli, Consigliere Regionale del PD, e Emilio del Bono, Vicepresidente Consiglio Regionale PD, i quali hanno sottolineato quanto sia importante il ruolo del pubblico che permette di avere a disposizione le problematiche più diffuse, tra cui quelle riguardo alla prevenzione, la richiesta di poter svolgere gli esami nell’ospedale più vicino e la scarsità di medici di base nel territorio.