Medici gettonisti al Mandic, per Fragomeli (Pd) serve operazione trasparenza

La qualità dei servizi ospedalieri e quindi del Mandic di Merate, dove spesso si ricorre a medici gettonisti anche in Pronto soccorso, dovrebbe essere una battaglia comune a tutti i consiglieri regionali, maggioranza e opposizione. Ne è convinto Gianmario Fragomeli, capogruppo del Pd in Regione e lecchese, che ha presentato un’interrogazione all’Assessore competente per capire come funziona la complessa gestione a livello di personale del Pronto Soccorso del presidio ospedaliero San Leopoldo Mandic di Merate.

«Consapevole delle criticità in cui versa la struttura, con una cronica carenza di medici costretti a gestire turni massacranti, credo però sia opportuno approfondire come sta funzionando il massiccio ricorso ai medici gettonisti – ha spiegato – Queste figure, infatti, nate per rispondere alle carenze di organico delle strutture sanitarie, hanno cambiato fisionomia nel corso del tempo. Al contrario di quanto avviene per le aziende ospedaliere, infatti, i medici a gettone sono selezionati e gestiti da cooperative che fanno una valutazione dei curricula meno stringente e che non tiene conto dei requisiti richiesti per la medicina d’urgenza. Il ricorso a figure prive della necessaria specializzazione in pronto soccorso-terapia d’urgenza e medicina d’urgenza può quindi avere ricadute drammatiche per la salute dei pazienti. Serve fare chiarezza, avere un quadro di quanto accade nel Pronto Soccorso e poi valutare come arginare queste chiamate straordinarie da tempo diventate ordinarie».

Per questo occorre un’operazione trasparenza, per sapere: quali specializzazioni possiedono i medici a gettone impegnati presso il Pronto Soccorso del presidio ospedaliero San Leopoldo Mandic di Merate; se nelle convenzioni sottoscritte dal Mandic con la cooperativa vincitrice dell’appalto vengono rispettati i requisiti previsti dalle disposizioni sul riposo giornaliero di 11 ore consecutive nelle 24 ore e, al tempo stesso; se sono disciplinate le sostituzioni in caso di assenza improvvisa del professionista e/o eventuali sanzioni per mancata copertura del servizio; se è noto alla direzione del presidio l’eventuale presenza di più professionisti gettonisti contemporaneamente senza le dovute garanzie del possesso delle specialità idonee all’impiego in Pronto Soccorso. E ancora, a quale figura compete la responsabilità in caso si verifichi un danno ai pazienti, in particolar modo nel caso in cui il professionista non sia in possesso delle specializzazioni; quale soggetto della struttura sanitaria sovrintende ed è chiamato a rispondere in caso di impiego di personale non in possesso delle dovute specializzazioni; quante sono state e quali le cooperative che hanno risposto al bando di gara indetto dall’Asst Lecco per l’affidamento del servizio di supporto medico per il presidio ospedaliero di Merate.