Mandic, in un anno calo del 20 per cento al Pronto soccorso, per Fragomeli è allarme

In un anno, tra luglio 2022 e lo stesso mese del 2023, negli accessi al Pronto soccorso del Mandic di Merate, c’è stato un calo del 30%: si è passati, infatti, da 685 di un anno fa ai 477 di quest’anno. E nel trimestre luglio-agosto-settembre il calo medio è stato di circa il 20%.

Un dato che spaventa e fa pensare. Sul tema interviene ancora una volta Gian Mario Fragomeli, consigliere regionale Pd lecchese: «Questo significa che l’impostazione ospedaliera, per qualche motivo che non ci è dato sapere, è sbagliata – ha scritto – i dati che sono emersi dalla risposta dell’Areu, l’Agenzia regionale emergenza urgenza, alla mia domanda di conoscere il numero totale di richieste di intervento di soccorso pervenute dalla provincia di Lecco, disaggregato per strutture sanitarie di destinazione nel trimestre dei due anni».

Dalla risposta, emerge appunto che al Mandic di Merate, da un anno all’altro, c’è stata una diminuzione degli accessi evidente. Se luglio presenta il dato più eclatante, quindi con 208 accessi in meno, agosto passa dai 528 del 2022 ai 469 del 2023, mentre settembre da 547 a 450. In media, dunque, circa il 20% in meno.

«La decisione di non dare una chiara definizione alle specializzazioni dell’ospedale credo abbia avuto un riflesso anche sul Pronto soccorso. Il ricorso ai gettonisti ne è una dimostrazione ed è parte del problema – aggiunge Fragomeli – Non posso sapere la motivazione di questa scelta, ma è evidente che qualcosa non quadra nella gestione del Mandic. Non voglio entrare nei tecnicismi di Areu, quindi è impossibile capire perché gli accessi vengano dirottati altrove, ma sto ai numeri e alla media matematica su cui nessuno può disquisire, che questi producono: i ricoveri attraverso il P.S., più o meno gravi, ci dicono che in un trimestre ci sono stati 364 accessi in meno».

Intanto questa sera, 23 novembre, a Merate del Caso Mandic si parlerà in Consiglio comunale.