Ninja Park a Dervio le opposizioni attaccano

L’apertura del nuovo acquapark e ninjapark a Dervio sulla spiaggia della Foppa ha scatenato la polemica dell’opposizione in particolare del Gruppo Insieme Per Dervio. Un’iniziativa considerata “divisiva” e penalizzante per i bagnanti da alcuni, mentre positiva per altri. Tuttavia l’opposizione attacca sul metodo di realizzazione delle gare d’appalto e ha presentato delle interrogazioni da discutere nel prossimo Consiglio Comunale: «da una semplice lettura delle delibere c’è infatti qualcosa che non quadra», dicono.  

Insieme per Dervio: vogliamo risposte sulle gare d’appalto

Nel dettaglio si scrive: «La Giunta, approvando il contratto di concessione (per ben 20 anni!) dell’acquapark, aveva stabilito che, oltre a gestire i gonfiabili esistenti, chi si fosse aggiudicato l’appalto avrebbe dovuto acquistare a suo carico la struttura del ninjapark, del costo di 280 mila euro.  La prima gara d’appalto, per affidare il servizio a chi avesse offerto il miglior rialzo del prezzo rispetto alla base d’asta, è andata però deserta e la seconda è stata annullata perché l’unica azienda invitata (creata solo una settimana prima) è stata esclusa per irregolarità: l’offerta presentata era troppo elevata, e per legge questo tipo di offerte vengono scartate perché spesso nascondono problemi. È stata quindi fatta una terza gara alla quale sono state invitate 15 aziende, come prevede la legge per gli appalti quando superano, come in questo caso, i 500 mila euro; lo scopo della legge è chiaro: mettere in concorrenza i partecipanti per ottenere un risultato migliore per il Comune. Però 14 di queste aziende non hanno nemmeno risposto, e così ha vinto ancora quella che si era già aggiudicata la seconda gara, ma offrendo stavolta un rialzo minimo, lo 0,091%: l’offerta al Comune è risultata sicuramente inferiore, ma l’appalto è stato finalmente assegnato. 

La gara d’appalto scadeva il 2 maggio alle ore 10: in quel momento però il ninjapark era già nel parcheggio a Santa Cecilia per essere montato. Chi l’avrà quindi comprato, visto che la struttura, come recita la delibera di Giunta, doveva essere ovviamente acquistata dal vincitore dell’appalto a conclusione dello stesso, mentre invece in quel momento la gara era ancora in corso? È realistico pensare che un’azienda che sta partecipando a una gara d’appalto acquisti una struttura che costa centinaia di migliaia di euro senza sapere se vincerà la gara, visto che è in corsa con altre 14 aziende che potrebbero batterla presentando un’offerta migliore? E chissà quanto tempo prima sarà stato acquistato, visto che si tratta di una struttura particolare che viene costruita in Austria su ordinazione. Il Comune però ne era certamente al corrente, visto che già il 26 aprile, con un’ordinanza, riservava al ninjapark il parcheggio di S. Cecilia. Quindi, ricapitolando: il 26 aprile il Comune sapeva che qualcuno aveva già comprato il ninjapark e lo avrebbe montato il 2 maggio: peccato che la gara che doveva stabilire chi avrebbe dovuto acquistare questa struttura era ancora in corso!!! 

Una cosa simile sta succedendo anche per le 4 casette sulla spiaggia a servizio del parco acquatico: la Giunta ha stabilito di affidare con un altro bando (valore 139 mila euro) la fornitura e la gestione per 10 anni delle strutture. La gara d’appalto è andata deserta ma le casette risultano già operative: anche in questo caso chi le ha comprate, chi le ha installate e chi le gestirà, visto che era tutto a carico di chi avrebbe vinto questa seconda gara d’appalto? 

Il Codice dei contratti pubblici, la legge del 2016 che disciplina gli appalti, prevede delle procedure da rispettare e un numero di aziende da invitare a garanzia della trasparenza, della concorrenza e della regolarità degli appalti pubblici: si può dire altrettanto di due gare in cui i principali obiettivi (l’acquisto del ninjapark e delle casette a servizio dello stesso) risultano essere già stati attuati da qualcuno prima ancora della conclusione delle gare stesse? È un po’ come se le aziende in gara per la costruzione di una scuola acquistassero già i mattoni, i banchi e le cattedre quando la gara d’appalto per decidere chi la dovrà costruire è ancora in corso».