Discussione in consiglio sull’addizionale IRPEF per il 2024. Nel corso della seduta di lunedì sera, durata oltre 4 ore, l’assessore al Bilancio, Roberto Pietrobelli, ha presentato un emendamento sorprendente alla delibera che, fino a pochi giorni prima, annunciava un mantenimento delle aliquote stabilite per il 2023.

La proposta iniziale prevedeva un’unica aliquota al 0,80%, con una fascia di esenzione fino a 16.000 euro. Tuttavia, durante il Consiglio, Pietrobelli ha introdotto un cambio di rotta annunciando l’aumento della fascia di esenzione a 17.000 euro. Questo repentino cambiamento è stato giustificato con la constatazione di un incremento significativo dei servizi erogati dal Comune, nonostante alcune diminuzioni di prezzi.

La decisione di alzare la fascia di esenzione è stata accolta positivamente dall’intera assemblea. Corrado Valsecchi di Appello per Lecco ha definito la mossa un “primo segnale importante” per affrontare le sacche di povertà. Filippo Boscagli di Fratelli d’Italia ha commentato che è meglio avere un miglioramento piuttosto che niente.

Tuttavia, nonostante l’apprezzamento per il risultato, l’opposizione ha bocciato il metodo con cui si è giunti a questa decisione. Lecco Ideale – Lecco Merita di Più ha criticato l’Amministrazione per il modo in cui ha gestito la questione. Simone Brigatti ha affermato che, nonostante l’approvazione dell’emendamento, il metodo utilizzato è stato “indecente”. In commissione, l’assessore aveva sostenuto che l’equilibrio di bilancio richiedeva di non modificare la fascia di esenzione, ma durante il Consiglio è stata introdotta un’alterazione.

Emilio Minuzzo ha sottolineato che, nonostante l’incremento dell’IRPEF, gli aumenti dei servizi non sono all’altezza del valore dell’incremento fiscale.

In conclusione, mentre l’aumento della fascia di esenzione è stato accolto con favore, il metodo utilizzato ha generato dissenso tra i membri dell’opposizione, evidenziando la complessità della gestione delle questioni fiscali locali.