Il caso dei fondi alle paritarie di Missaglia, per il Comune i fondi sono stati stanziati

Le Scuole Private Paritarie dell’Infanzia di Missaglia lamentano l’insufficienza dei fondi – per loro solo 80 mila euro – stanziati dal Comune per aiutare a gestire i casi di disabilità, ed è polemica. L’amministrazione comunale della cittradina brianzola ha deciso di rispondere alla lamentela con un lungo comunicato:

La cifra di 80 mila euro che abbiamo stanziato è relativa solo all’assistenza educativa per l’anno scolastico 2023/24 per i bambini disabili, somma che si aggiunge ai 153 mila euro per la Convenzione che prevede la calmierazione delle rette e l’ulteriore contribuzione per le famiglie in difficoltà per un totale di 233 mila euro solo per l’anno scolastico in corso – spiega l’amministrazione – probabilmente lo stanziamento per utente più alto di tutto il casatese a cui si devono sommare le ingenti spese per il trasporto scolastico che il comune paga anche per le scuole materne.

Aggiunge il sindaco: «Fermo restando che nulla ci avrebbe reso più felici di poter offrire una copertura economica molto più elevata, ricordiamo che noi, per primi, ci troviamo a dover gestire risorse sempre più limitate e che la principale fonte di introito del Comune sono le imposte e le tasse che i missagliesi si trovano a dover pagare; non avremmo voluto, per far fronte a queste spese, dover aumentare le tariffe comunali dei servizi scolastici ed extrascolastici come il pre-scuola, dopo-scuola ed il centro estivo. Avremmo davvero voluto migliorare l’offerta di molti servizi ai cittadini più fragili, offrire migliore assistenza agli anziani o poter seguire meglio anche i disabili adulti; purtroppo i bisogni dei missagliesi aumentano costantemente mentre le risorse diminuiscono».

I casi di disabilità aumentano tra i bimbi dell’infanzia, ma i fondi dallo Stato no

Come già sottolineato durante alcuni Consigli Comunali, i casi di disabilità stanno aumentando in maniera preoccupante: fino a pochi anni fa i bimbi disabili complessivi nelle scuole dell’infanzia non sono mai stati più di tre per anno, con diversi anni in cui non ce n’era nessuno. Negli ultimi tre anni abbiamo visto il numero passare da quattro nell’anno scolastico 2021/2022, a otto dell’anno successivo fino ad arrivare a nove bambini certificati quest’anno. Tutto questo senza che ci venisse riconosciuto un maggiore trasferimento da parte dello Stato centrale o dalla Regione.

Vogliamo anche far presente che quanto da noi previsto, nonostante sia ritenuto insufficiente dal Presidente delle tre scuole, è quasi il doppio di quanto erogato -e perciò ritenuto adeguato- dalle omologhe strutture per l’infanzia di comuni limitrofi al nostro. Noi crediamo che quanto realizzato in altre realtà possa essere replicato anche nel nostro territorio e la questione possa essere affrontata in maniera più sostenibile e, al contempo, più efficace. Per quanto ci riguarda continueremo a compiere ogni sforzo possibile a sostenere l’assistenza scolastica al massimo delle nostre possibilità mantenendo però un equilibrio tra tutte le fasce della popolazione che necessitino di assistenza.