Elezioni2022, Paolo Arrigoni della Lega: lavorerò per il territorio

Senatore uscente della Lega e oggi candidato nel collegio proporzionale Senato – Lombardia 1 (Lecco, Sondrio, Varese, Como e Monza-Brianza). Nell’attuale legislatura Paolo Arrigoni, ex sindaco di Calolziocorte e consigliere provinciale di Lecco, ha ricoperto i ruoli di Questore del Senato, di membro della Commissione Territorio, Ambiente e Beni Ambientali e componente del COPASIR (Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica). Dal giugno 2020 è responsabile nazionale del dipartimento Energia della Lega.

Nato a Lecco nel 1964 e cresciuto a Calolziocorte (Lecco), è laureato in ingegneria elettronica, indirizzo automatica, al Politecnico di Milano, occupandosi poi di progettazione e consulenza di impianti elettrici e di automazione per i settori civile, terziario e industriale. È sposato e ha due figlie. Dopo due mandati come Sindaco di Calolziocorte, dal 2003 al 2013, e come consigliere provinciale di Lecco, dove ho svolto anche il ruolo di capogruppo di maggioranza per la Lega, sono stato eletto per la prima volta a Palazzo Madama nel 2013 nella circoscrizione Lombardia e riconfermato nel 2018.

Da lecchese cosa potrà portare a Roma come istanze del territorio?

«Per prima cosa voglio sottolineare che sono l’unico candidato lecchese nel nostro collegio con concrete possibilità di elezione e che potrà rappresentare ancora in Parlamento il nostro territorio per i prossimi 5 anni. Gli altri partiti se ne sono disinteressati o hanno proposto candidature di bandiera – dice – Continuerò a fare quello che ho fatto in questi anni: mi metterò a disposizione dei sindaci, rappresenterò le istanze delle imprese e delle attività economiche e tra le mie priorità vi sarà ancora il potenziamento delle infrastrutture stradali. In particolare, massima attenzione sarà ancora dedicata alla conclusione della Lecco-Bergamo per la quale i fondi sono già stati stanziati ma che attende da anni di essere completata. Sono in costante contatto con ANAS per seguire l’andamento della riprogettazione del lotto San Gerolamo e per i vari interventi sulla SS36 Milano-Lecco-Sondrio, l’altra attenzionata speciale, sulla quale negli ultimi vent’anni il carico di traffico è aumentato esponenzialmente. Sono due opere indispensabili per lo sviluppo del nostro territorio e funzionali per le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina del 2026».

Di cosa soffre maggiormente secondo lei il nostro paese e il nostro territorio?

«Il caro energia è un’emergenza nazionale ma il nostro territorio in particolare, che ha una forte vocazione produttiva e industriale, ne sta subendo drammaticamente gli effetti. È un dramma che mina il potere di acquisto delle famiglie e minaccia i bilanci delle imprese che sono a rischio chiusura con conseguenze drammatiche per i lavoratori».

Cosa fare?

Per contrastare il caro bollette, per ridurre la nostra elevata dipendenza energetica dall’estero e per garantire la sicurezza del sistema energetico del Paese, la Lega ha una visione strategica e pragmatica con proposte di misure sia emergenziali, sia di sistema per il breve-medio e lungo termine: tra le prime prorogare e potenziare gli stanziamenti in scadenza del Governo Draghi, come i crediti di imposta per le imprese, i bonus povertà energetica, l’azzeramento degli oneri di sistema nelle bollette elettriche, la riduzione degli oneri di sistema e dell’IVA per il gas, la riduzione delle accise dei carburanti, misure che consentiranno di evitare la stangate che si prospettano per l’autunno. Tra le proposte di sistema, invece, occorre proseguire con gli interventi di efficientamento energetico negli edifici e nell’industria, continuare con l’installazione di impianti rinnovabili e relativa semplificazione negli iter autorizzativi, in particolare sostenendo lo sviluppo dell’autoconsumo collettivo e le Comunità Energetiche, aumentare la valorizzazione energetica dei rifiuti con nuovi impianti, aumentare la produzione nazionale di gas naturale con la riattivazione in tempi brevi delle piattaforme esistenti e riprendere l’esplorazione di nuovi giacimenti, aumentare la produzione di biometano e proseguire nella diversificazione delle fonti di approvvigionamento del gas (consolidando accordi di fornitura del GNL), incrementare forniture esistenti (TAP, Algeria) e sviluppare infrastrutture strategiche (rigassificatori flottanti)».

Crede che i rappresentanti per Lecco in Parlamento siano troppo pochi?

«Sicuramente sì, il taglio dei parlamentari e le circoscrizioni ampliate, hanno comportato uno svantaggio per tutto il Paese ma in modo significativo per le province più piccole come la nostra e una grave perdita di rappresentatività territoriale. Detto questo, a parte la Lega nessun partito ha pensato di candidare un rappresentante del territorio in posizione utile. È un dato di fatto».

Il programma in pillole

Sicurezza dei territori e controllo dell’immigrazione; riduzione delle tasse per famiglie e imprese, anche mediante l’estensione della flat tax; proseguire sulla strada dell’autonomia che per l’energia è già realtà con le concessioni idroelettriche regionalizzate, grande risultato della Lega. Nei territori delle province lombarde a nord di Milano stanno già arrivando maggiori risorse, anche per contenere i costi delle bollette delle RSA (le residenze sanitarie per anziani).

E poi grande attenzione allo sviluppo delle infrastrutture stradali prioritarie per il territorio e stop all’ambientalismo ideologico dei NO a tutto, in particolare agli impianti di energia e di quelli funzionali all’economia circolare.

Perché votarla?

«Porto con me l’esperienza di due legislature al servizio del territorio e la forza del programma della Lega, di cui sono responsabile nazionale del Dipartimento Energia. La Lega ha presentato un programma di ampio respiro per risolvere i veri problemi degli italiani, che oggi sono soprattutto rappresentati dal caro bollette. Oggi i prezzi del gas e dell’elettricità all’ingrosso sono a livelli allarmanti, superiori di 10 volte rispetto al periodo pre-Covid. È necessario mettere in campo misure per salvare il potere d’acquisto delle famiglie e per permettere alle imprese di continuare a lavorare e competere sui mercati. Sappiamo come farlo e lo faremo».