Elezioni, Ambiente, salute e lavoro nel programma di Galimberti dei 5stelle

Giovanni Galimberti, 37 anni, nato a Lecco, cresciuto a Molteno dove vive con la moglie e tre bambini. Perito informatico presso l’ITIS Badoni di Lecco, si occupa di progettazione e sviluppo software presso un’azienda del Canton Ticino, si definisce un frontaliere e pendolare ferroviario. L’impegno civile inizia con Qui Lecco Libera, ho supportato comitati ambientali e associazioni del territorio, sono stato capogruppo di minoranza civica a Molteno dal 2014 al 2019 e sono referente del comitato pendolari Como-Lecco. Oggi è candidato alla CAMERA nel collegio uninominale di Lecco e 36 comuni della bergamasca, e nel plurinominlae Lecco Como Sondrio 36 comuni della bergamasca.

Da lecchese a Roma quali istanze per il territorio porterà se verrà eletto?

Troverò soluzioni e creerò opportunità per il bene di tutti, dialogando con i nostri sindaci, le associazioni di categoria, i comitati e i cittadini. Ci sono da sciogliere i numerosi nodi della mobilità, che deve essere sostenibile, migliorando il trasporto pubblico -soprattutto su ferro- che è insufficiente anche a causa delle infrastrutture, sarà importante portare avanti proposte e per realizzare nuove opere tramite le quali erogare nuovi servizi di mobilità pubblica.

La tutela dell’ambiente è uno dei punti fermi della nostra azione legislativa e di Governo, nella nostra provincia abbiamo 124 aree dismesse di potenziale rigenerazione, localizzate in 43 Comuni, 74 sono aree industriali ed artigianali, il totale è impressionante, 200 ettari , ovvero 2 milioni di metri quadri; proporremo politiche e incentivi per il recupero delle numerose aree dismesse che stanno diventando dei veri e propri “buchi neri” disseminati per tutta la provincia di Lecco, molte di queste aree sono all’asta e nell’ottica di mettere un freno al consumo di suolo risulta indispensabile trovare una soluzione di respiro nazionale per recuperare queste aree riservandone parte al verde pubblico, per una migliore qualità della vita nelle aree urbane.

La sanità pubblica deve essere liberata dalle interferenze della politica, in particolare per quanto riguarda la nomina dei dirigenti sanitari: decenni di “gestione di partito” delle aziende sanitarie hanno portato alla riduzione di alcuni servizi essenziali, a una cattiva organizzazione nell’erogazione delle prestazioni e ciò ha spostato l’equilibrio in favore della sanità privata; tutti i cittadini lombardi hanno provato sulla propria pelle la difficoltà nell’accedere al servizio pubblico e sono stati costretti a rivolgersi alla sanità privata, bisogna rilanciare un modello di assistenza sanitaria, sociosanitaria e socioassistenziale prevalentemente pubblica. Per fare ciò riteniamo indispensabile riformare il Titolo V della Costituzione, per riportare la salute alla gestione diretta dello Stato, così da azzerare le attuali disfunzioni dei 20 sistemi regionali, che sono fortemente emerse durante la pandemia.

L’aiuto alle imprese, ai lavoratori e alle famiglie vanno di pari passo: cancellazione dell’IRAP per le imprese, taglio del cuneo fiscale per imprese e lavoratori, per ridurre più incisivamente la differenza fra il costo del lavoratore per l’impresa e il netto percepito dal lavoratore; stabilizzazione del superbonus, perché grazie alle agevolazioni edilizie si permette la pianificazione degli investimenti sugli immobili così da migliorare i livelli di risparmio energetico e di conseguenza risparmiare sulle bollette, e un nuovo “superbonus energia”, sempre basato sulla circolazione dei crediti fiscali, per permettere alle imprese di investire a costo zero nel risparmio energetico e nelle fonti rinnovabili.

Il contrasto alla criminalità organizzata è fondamentale, nella nostra regione dobbiamo in particolare lavorare per sviluppare un tessuto sociale e politico di contrasto alle agromafie e alle ecomafie, implementando  un efficace sistema di repressione delle attività della criminalità organizzata e dei reati ambientali in generale.

Lei è un informatico e nello stesso tempo vicino al mondo della salvaguardia dell’ambiente, come secondo lei queste due realtà possono legarsi per costruire qualcosa di buono?

Anche la terza rivoluzione industriale -quella che stiamo vivendo con l’informatica e le tecnologie digitali- ha potenzialmente un effetto negativo sull’ambiente solo che è meno evidente rispetto alle prime due rivoluzioni industriali, se da una parte l’informatica ci permette di avere un ridotto impatto ambientale, ad esempio con il risparmio di carta (digitalizzazione) e delle fonti fossili per lo spostamento delle persone (lavoro da remoto) e per la promozione delle merci (siti web e social marketing), l’impatto ecologico si registra sin dallo sfruttamento di risorse naturali in maniera non sostenibile per la realizzazione dei dispositivi hardware (metalli e plastiche) e l’energia elettrica per alimentarli e per raffreddarli (da fonti fossili), a ciò si aggiunge l’enorme questione del recupero/riciclo degli apparecchi elettronici e l’incremento dei servizi di impacchettamento e trasporto degli articoli acquistati online e ricevuti a domicilio. La strada per un “mondo digitale green” è quella di sviluppare filiere di recupero delle materie prime dai dispositivi dismessi, mettere un freno all’obsolescenza programmata, sostenere lo sviluppo di nuove tecnologie che puntino ad una riduzione dei consumi e soprattutto alimentare e raffreddare i grandi datacenters con energie rinnovabili, come già sta avvenendo.

Di cosa soffre maggiormente il nostro paese e il nostro territorio?

Corruzione, criminalità organizzata e scarso senso civico sono un freno a mano tirato per il nostro paese. A volte basterebbe fermarci un attimo, abbandonare la frenesia che alberga in noi, osservare il territorio meraviglioso che abbiamo la fortuna di vivere quotidianamente e provare a guardare a chi ha la nostra stessa fortuna e si dimostra in grado di risolvere problemi e creare opportunità; Io lavoro in Canton Ticino da 16 anni, un territorio praticamente identico al nord della Lombardia, lì in pochi anni hanno realizzato infrastrutture sensate, hanno messo in piedi servizi di trasporto merci e pubblici davvero efficienti, che hanno un impatto ridotto sull’ambiente e riducono i costi per i cittadini; le infrastrutture non sono frenate da inutile burocrazia e i costi non lievitano per via della corruzione; il nostro Paese ha bisogno di una grande campagna per “insegnare il bene comune”, partendo dalle scuole.

Crede che i rappresentanti per Lecco in Parlamento siano troppo pochi?

Premetto che ho votato “no” al referendum confermativo per la riduzione del numero dei Parlamentari, non so dirvi se i rappresentanti “per Lecco” siano troppi o troppo pochi, penso che siano troppi i lecchesi che puntano ad un seggio in Parlamento candidandosi altrove, e penso che ci siano stati -e ci siano tutt’ora- troppi non lecchesi che si sono candidati nei nostri collegi perché “è un seggio sicuro”. Questa Legge Elettorale è vergognosa.

Perchè votarla?

Prima di tutto perché il programma di Governo del Movimento 5 Stelle -che invito tutti a leggere- ha come unico fine il bene comune, è concreto, è realizzabile e sarà quindi efficace per il nostro paese, e io garantisco il massimo impegno per realizzarlo.

In secondo luogo, volendo dare una risposta allo scoramento dilagante sulla stampa dove si legge che “Lecco non conterà più, ci sono troppi candidati paracadutati e nessun lecchese” votare per il M5S ora consente ai cittadini di mandare in Parlamento, un lecchese, giovane, lavoratore, marito e padre, con un’esperienza amministrativa di minoranza nel proprio comune, attivo nell’ associazionismo e nell’impegno civile, il 25 settembre i lecchesi possono decidere di non aprire il paracadute ai paracadutati scelti dai capi partito.