Aumento dell’Irpef a Lecco, per Andrea Corti è sintomo di improvvisazione

La decisione della Giunta di aumentare l’aliquota Irpef sta scatenando reazioni nella minoranza. Andrea Corti, consigliere della Lega Nord in consiglio comunale ha infatti inviato un comunicato e stigmatizzato la scelta dell’amministrazione Gattinoni come a dir poco da non esperti amministratori.

«Nel suo bellissimo video il Sindaco spiega come l’amministrazione vuole ripianare il buco di 7 milioni nel bilancio comunale. Parla del taglio ad alcuni servizi importanti ed essenziali per la città (manutenzioni, asfaltature ecc) e parla di un aumento dell’addizionale Irpef. Praticamente avremo una città meno curata e meno soldi in busta paga – scrive Corti in un comunicato –
Facile giustificarsi dietro al “non vogliamo chiudere il centro sportivo del Bione, non vogliamo lasciare indietro le persone più fragili e anche il comune deve pagare le bollette”. Tutto vero e condivisibile, ma sta proprio qui la bravura di un’amministrazione: cercare di mantenere gli stessi servizi senza andare a prendere soldi dalle tasche dei cittadini».
A pagare dunque per Corti sono sempre i cittadini: «Le bollette con i rincari le dobbiamo pagare tutti, la spesa al supermercato la dobbiamo pagare tutti, le rette scolastiche dei figli le dobbiamo pagare tutti. Ma a noi, chi ci aiuta?
Se si andrà ad aumentare l’Irpef comunale, andremo a limitare i tentativi che lo Stato sta facendo per venire incontro alle varie difficoltà delle famiglie(tramite bonus e la riforma del taglio del cuneo fiscale). Stiamo vivendo in un periodo storico molto critico? Sì, una pandemia alle spalle, la guerra, i rincari delle bollette e delle materie prime. E sì in questo momento, 10/15 euro al mese fanno la differenza!
«Chiedere”soldi ai cittadini non è la strada giusta, ma forse per qualcuno é quella più veloce.
Ps. Ricordo a tutti i lecchesi che questa é l’amministrazione dai mille progetti faraonici, dei tanti studi di fattibilità pagati e strapagati e di tante perdite di tempo e danari.
Bisognava forse avere una visione più lungimirante e rivedere le priorità?
Non ci si può improvvisare amministratori!»