Acquapark a Dervio, le opposizioni all’attacco in consiglio comunale

Sulla vicenda acquapark e appalto a Dervio le opposizioni e Insieme per Dervio in particolare sono sul piede di guerra e se ne discuterà in Consiglio comunale domani sera venerì 28 luglio.

A fine giugno il gruppo consiliare di minoranza “Insieme per Dervio” aveva sollevato il caso relativo alle procedure di appalto per i servizi pubblici di gestione dell’acquapark e delle quattro casette di supporto allo stesso, posizionate lungo la spiaggia della Foppa.

Spiegano i rappresentanti dell’opposizione: «Sulla questione abbiamo presentato tre interrogazioni, che attendono ancora risposta da parte della Giunta Comunale e verranno discusse solo venerdi 28 in Consiglio Comunale, chiedendo come fosse stato possibile che, a gara d’appalto in corso, qualcuno avesse già acquistato e iniziato a montare le strutture in acqua, come fosse stato possibile che, nonostante la relativa gara d’appalto fosse andata deserta, qualcuno avesse acquistato e installato le casette sulla spiaggia, e infine per quale motivo il Comune non avesse girato la concessione demaniale ai vincitori dell’appalto. Qualche giorno dopo il nostro intervento, in Comune hanno provato a sistemare qualcuno di questi problemi: da una parte hanno così confermato come le nostre segnalazioni fossero assolutamente pertinenti, ma dall’altra la pezza che è stata messa sembra peggiore del buco…In data 5 luglio infatti, con un provvedimento del segretario comunale e senza gare d’appalto, le casette per le attività di ristorazione e bar a supporto dell’acquapark sono state assegnate in subconcessione a una seconda società. In questo modo viene confermato indirettamente quanto abbiamo scritto in una delle nostre interrogazioni, e cioè che, nel mese precedente (le casette sono sul posto dal 9 giugno), “qualcuno” (non si sa bene chi) le avesse acquistate, allestite e utilizzate per la vendita fino al 4 luglio senza alcun incarico da parte del Comune.

Quest’ultimo provvedimento genera però ulteriori domande, contenute in una nuova interrogazione che abbiamo inviato alla Giunta: dato che il bando per l’appalto prevedeva un corrispettivo di 139 mila euro a carico di chi se lo fosse aggiudicato, che ne è di questi soldi? Chi è il vero proprietario di strutture che hanno un valore di 91 mila euro e sarebbero dovute diventare di proprietà comunale, ma che non si sa da chi siano state acquistate ed allestite? Che fine ha fatto il canone di 48 mila euro da versare al Comune per i 10 anni di concessione delle casette? Quanti anni durerà la gestione di queste casette così come è stata assegnata pochi giorni fa? Dove sono finiti tutti gli impegni che il gestore avrebbe dovuto rispettare, che erano contenuti in ben 17 pagine di contratto nella gara d’appalto andata deserta e che ora non risultano più citati da nessuna parte? Chi e quando ha predisposto la Carta dei servizi per gli utenti, i contratti per l’energia elettrica e l’acqua potabile, l’assicurazione della responsabilità civile verso terzi, la fideiussione a copertura di eventuali danni alle strutture, l’elenco nominativo del personale addetto, la fornitura di defibrillatori, eccetera? Tutte domande legittime, visto che nessuna di queste informazioni è contenuta nell’atto pubblicato il 5 luglio, tutte cose che la stessa Giunta (non la minoranza!) aveva deciso di chiedere, giustamente, a chi si sarebbe aggiudicato l’appalto, ma che sono improvvisamente sparite nel nulla; per l’appunto: quando la pezza sembra peggiore del buco».