La mostra “Opere sante” supera le 5 mila presenze

“Opere Sante”, l’edizione 2022/2023 dell’evento “Capolavoro per Lecco” ha superato in data cinque febbraio 2023 i 5 mila visitatori. Per l’esattezza sono 5.315 le persone che hanno avuto modo, dal 3 dicembre scorso, di ammirare le due splendide formelle di Beato Angelico che ritraggono la vita di San Nicolò, generosamente concesse in prestito dai Musei Vaticani che le conservano, e il Messale Gerli 54, custodito alla Braidense. Tre capolavori ai quali i visitatori giungono dopo un percorso di approfondimento che, quest’anno in particolare, costituisce una esperienza fortemente immersiva, arricchita dalla presenza come guide di oltre 200 giovani delle scuole medie superiori.

La mostra rimarrà aperta fino al 4 marzo del 2023 presso Palazzo della Paure in Piazza XX Settembre. Il costo di ingresso è di due euro. La mostra è aperta tutti i giorni ad eccezione del lunedì.

Le opere:

Realizzato per l’altare della cappella di San Nicola nella basilica di San Domenico a Perugia, il polittico è oggi conservato nella Galleria Nazionale dell’Umbria, ad eccezione di due scomparti della predella che sono invece custoditi nella Pinacoteca Vaticana: vi sono rappresentati cinque episodi della vita del santo. Nel primo sono raffigurate la Nascita di san Nicola, la Vocazione del santo fanciullo che ascolta la predica del vescovo, e San Nicola giovinetto che dona tre palle d’oro a tre fanciulle povere per farle maritare. Nel secondo l’Incontro con il Messo imperiale, il Miracolo del grano e il Salvataggio di una nave dal naufragio.

In via straordinaria, grazie alla generosa disponibilità dei Musei Vaticani, questi due preziosi pannelli sono esposti a Palazzo delle Paure, insieme al Messale Gerli 54 della Biblioteca Nazionale Braidense a Milano, manoscritto dalle cui pagine emerge l’opera di raffinato miniatore dell’Angelico, e al contempo documento illustre del collezionismo lombardo novecentesco.

L’autore:

Fra Giovanni da Fiesole (Vicchio, 1395 circa – Roma, 18 febbraio 1455) è il pittore che incarna al più alto grado la sintesi tra arte e fede cristiana. Pochi anni dopo la morte, occorsa il 18 febbraio 1455, due confratelli domenicani, Domenico da Corella e Girolamo Borselli, lo definirono rispettivamente «Angelicus pictor» e «Beatus vir», pittore angelico e uomo beato, ponendo le basi per l’appellativo con cui è oggi universalmente noto: Beato Angelico.