Violenza sulle donne, prevenire e denunciare sempre: parola di investigatrice

Una donna su tre, nel mondo, è vittima di violenza e in Italia già siamo arrivati a 106 femminicidi dall’inizio dell’anno. Il nuovo ddl inasprisce le pene per i reati come lo stalking e anni fa è stata eliminata la possibilità di accedere al rito abbreviato per chi si macchia di omicidio volontario aggravato. Ma non basta.
Carol Maltesi a Rescaldina, Giulia Tramontano a Senago, Sofia Castelli a Cologno, Giulia Cecchettina Vinigono e l’altro giorno una giovane marocchina sfregiata con l’acido dall’ex a Erba.
Cosa fare? Abbiamo chiesto il parere dell’avvocato Valentina Tarricone, General Manager di FIRSTNet, agenzia investigativa composta prevalentemente da donne da sempre impegnate nell’offerta di pari opportunità e di percorsi di carriera che sostenessero il rapporto donne-lavoro e l’empowerment femminile aziendale.
“Da donne siamo molto più attente alle problematiche legate alla violenza di genere”, spiega l’Avv. Valentina Tarricone, “e spesso la violenza più grave inizia con lo stalking, per arrivare, nei casi limite, al femminicidio. Quello che consigliamo, dunque, alle nostre clienti e alle donne che ci contattano è di profilare e indagare sulla persona con la quale si sta intraprendendo una relazione, già prima di instaurare un rapporto stabile, quando si iniziano ad avere i primi dubbi. Nel corso della relazione, poi, è sempre bene assumere informazioni sul partner e denunciare subito lì dove lo stesso mettese in atto una condotta violenta, o degli atteggiamenti riconducibili allo stalking. È fondamentale raccogliere le prove, facendosi aiutare anche da professionisti come gli investigatori privati, appunto.

Noi siamo spesso il primo riferimento per donne che subiscono stalking, perché chi vive un rapporto turbolento o terminato da poco, con una persona instabile, ha paura per la propria sicurezza ed incolumità. Prima di ogni cosa è necessario rivolgersi alle forze dell’ordine, ma in questa fase preliminare possiamo accompagnare, tutelare e osservare la vittima quando è fuori casa e teme di essere oggetto di stalking e violenza, raccogliendo il materiale probatorio che potrà essere utilizzato per sporgere denuncia.

Oggi c’è molta attenzione sul tema, ma ci vogliono anche interventi immediati, e noi cerchiamo di proteggere le donne ed in generale le persone vittime di atti persecutori, con attività di contropedinamento e raccolta prove, per documentare la condotta dello stalker, ad esempio la sua presenza nei posti frequentati dalla vittima: la sede di lavoro, i luoghi di svago e la stessa abitazione. Molti stalker, inoltre, compiono degli atti vandalici, danneggiando l’auto e l’abitazione, appunto, della vittima, e anche questo va documentato. Avendo noi licenza prefettizia, tutto ciò che raccogliamo ha valore probatorio. Per assicurarsi di rivolgersi ad agenzie regolarmente autorizzate basta fare una chiamata alla Prefettura per sapere se l’istituto investigativo ha la licenza o meno. La cosa importante è parlare, mettere al corrente gli altri di quello che si sta vivendo. Noi non possiamo intervenire in fase di emergenza, ma possiamo aiutare chi ha bisogno di prove per andare in giudizio, e siamo sempre disponibili per dare un consiglio a chi ha bisogno di aiuto. Fare informazione e prevenzione è il primo passo verso il cambiamento.”
Le agenzie investigative autorizzate, dunque, possono effettuare attività di:
• contropedinamento;
• indagini di Web Intelligence OSINT e SOCMINT, per la raccolta di tutti gli elementi utili a dimostrare l’illecito, cristallizzandoli nel tempo tramite software specifici che permettono di conservare le informazioni anche qualora venissero cancellate;
• Installazione telecamere occulte;
• Testimonianza in Tribunale, se necessario, per confermare quanto riportato nel Dossier investigativo.

Dai dati Istat, in Italia, si rileva che il 31,5% delle donne ha subìto nell’arco della propria vita una qualche forma di violenza, fisica o sessuale. Nella maggior parte dei casi, in particolare quelli più gravi, le violenze sono esercitate da partner o ex partner, familiari o conoscenti. Nel 62,7% dei casi di stupro, il colpevole è proprio il partner.
Il 21,5% delle donne fra i 16 e i 70 anni (pari a 2 milioni 151 mila) ha subito comportamenti persecutori (stalking) da parte di un ex partner nell’arco della propria vita.
Vanno menzionate tre tipologie di violenze che sono particolarmente diffuse ma ancora non sufficientemente conosciute:
• Gaslighting, ossia “la manipolazione della donna attraverso azioni, atteggiamenti, parole volte ad insinuare il dubbio sull’affidabilità e perfino la veridicità di ciò che lei vede, sente e percepisce e sulla sensatezza dei propri pensieri; la donna arriva a dubitare di se stessa, fino, in alcuni casi, a pensare di avere un disturbo mentale; l’abusante nega che determinati eventi siano accaduti o, addirittura, manipola l’ambiente in cui la donna vive, spostando oggetti, spegnendo luci, facendo rumori.” (ordinepsicologiabruzzo.it)
• Violenza economica: “una forma di controllo e privazione volta ad evitare che la donna possa contribuire al bilancio della coppia (o familiare) e/o rendersi autonoma economicamente e, di conseguenza, non debba più aver bisogno dell’uomo per vivere. È spesso considerata una forma “normale” di comportamento: è socialmente accettato che la gestione delle risorse finanziarie familiari e/o della coppia spetti all’uomo, anche nella nostra avanzatissima, per altri aspetti, società occidentale.” (ordinepsicologiabruzzo.it)
• Violenza virtuale: “si manifesta attraverso atti e comportamenti dannosi perpetrati tramite mezzi digitali, tra cui piattaforme di social media, forum online, app di messaggistica e ambienti virtuali di gioco. Questa forma di violenza abbraccia una serie di comportamenti preoccupanti, quali il cyberbullismo, lo stalking online, il revenge porn, il doxing, l’incitamento all’odio e la diffusione di contenuti privati o a sfondo sessuale esplicito e/o minaccioso.” (agendadigitale.eu)

Di quest’ultimo tipo di violenza, possiamo dire, fanno anche parte le truffe sentimentali (romance scam), che spesso si consumano principalmente attraverso la rete, e che riguardano soprattutto le donne. “Si tratta di uno dei raggiri più dolorosi per la vittima, perché coinvolge la sfera sentimentale della persona. La vittima, infatti, viene manipolata sotto il profilo psicologico e, oltre a subire un danno economico, ne subisce uno sul piano emotivo.” (commissariatodips.it)
È necessario fermare ogni tipo di violenza.
Secondo i dati del Report del Servizio analisi criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale aggiornato al 12 novembre 2023:
• nel periodo che va dal 1° gennaio 2023 al 12 novembre 2023 sono stati registrati 285 omicidi (+ 4% rispetto allo stesso periodo del 2022), con 102 vittime donne (+ 1% rispetto allo stesso periodo del 2022 in cui le donne uccise furono 101);
• le donne uccise in ambito familiare/affettivo sono state 82, e di queste 53 sono state uccise dal partner/ex partner.
Particolarmente allarmante la situazione delle donne più giovani: il 31,5% delle ragazze con meno di 16 anni ha temuto per la propria vita e oltre un quarto (26,7%) si è recato al Pronto soccorso a seguito delle violenze subite. Inoltre, il 46% delle donne con meno di 16 anni è ad altissimo rischio.
Nell’indagine dell’Istat in collaborazione con il Dipartimento per le Pari Opportunità sull’attività dei Centri Antiviolenza, emerge anche che tra le donne che stanno affrontando il percorso di uscita dalla violenza, il 95,2% ha subito almeno una violenza tra minacce, stalking, violenza psicologica e violenza economica.
In tutti questi casi, è necessario sporgere denuncia, prima di ogni altra cosa.