Varenna, polemiche sulla chiusura dell’asilo

Lo avevano annunciato a fine luglio scorso: la scuola dell’Infanzia Bilignue di Varenna Maria Pirelli avrebbe chiuso i battenti per il nuovo anno scolastico. Adesso, però, sono i genitori e l’ex sindaco Molteni a protestare.

«La conclusione di qualcosa di bello e speciale non è mai facile da accettare, ma ahimè dobbiamo farlo. Sono stati anni meravigliosi, ricchi di momenti, esperienze e avventure vissute insieme che rimarranno sempre nei nostri ricordi e nel nostro cuore…» così avevano scritto le maestre.

Intanto – a causa dei debiti pregressi – la vicenda era andata avanti e ad agosto la Giunta capitanata dal sindaco Manzoni ha deliberato una spesa di 6 mila 333 euro per sostenere proprio la chiusura. Una decisione che non è piaciuta ai genitori e neppure all’ex sindaco Carlo Molteni oggi rappresentante dell’opposizione per “Per Varenna”.

Molteni attacca il sindaco Mauro Manzoni e la delibera di Giunta agostana. «In piena settimana ferragostana la Giunta si è riunita per deliberare un contributo straordinario per l’Asilo di Varenna – scrive – Di per sé sarebbe anche un fatto meritorio se non fosse per la motivazione di questa straordinarietà che recita: Delibera di Giunta n. 84 ‘Concessione di contributo straordinario a titolo di compartecipazione alle spese di chiusura della scuola dell’Infanzia GB Pirelli di Varenna’ euro 6.333. Come già più volte ribadito il problema della difficoltà economica dell’Asilo di Varenna era già presente prima dell’ultima campagna elettorale e, pur sapendolo, hanno pensato bene di nascondere il problema in un cassetto. Allora, i seimila euro potevano bastare a risollevarne le sorti e garantirne un futuro”.

L’ex sindaco insomma attacca il fatto di non aver cercato soluzioni alternative alla chiusura di una struttura storica. Cosa che hanno fatto anche i genitori dei piccoli in una lunga lettera in cui spiegano perché contrari alla chiusura ma soprattutto in cui constatano una mancanza di comunicazione con la Fondazione sui tempi e modi di chiusura e chiedono comunque di intervenire per trovare una soluzione: oggi a Varenna non c’è più una scuola!

«Ad oggi i genitori non sanno se e come il comune intende “agevolare“ le famiglie dei bambini di Varenna, iscritti presso altri comuni. A Varenna l’asilo è l’ultima scuola esistente, un’istituzione a cui da oltre cent’anni il paese è legato e a cui molti varennesi hanno dedicato tempo ed energie, come provano, da ultimi, la disponibilità dei volontari che hanno accompagnato i bambini nel percorso Varenna-Bellano durante la chiusura della strada provinciale nel 2021 e l’impegno da sempre prodigato dagli alpini nel sostenerlo – scrivono – L’asilo non è solo un elenco di cifre e numeri, è il luogo in cui i bambini crescono, si divertono, litigano, sviluppano la propria creatività, imparano a rapportarsi agli altri, il luogo in cui inseguono le loro curiosità e si formano, è il vocìo dei bimbi che giocano, è il loro entusiasmo, è conoscenza, è il diritto dei bambini di essere bambini, è il luogo dove si mettono le basi per il futuro della comunità. Per noi genitori non è stato facile spiegare ai bambini perchè l’asilo chiuderà, dalle loro parole emerge lo smarrimento che provano all’idea di cambiare ambiente, amicizie e maestre, a riprova del fatto che Angie, Elena, Alessia e tutte le maestre che le hanno precedute hanno saputo creare un ambiente sereno, vivace e molto valido dal punto di vista didattico. Rimane l’amara consapevolezza che la mancanza di chiarezza e di comunicazione di tutte le parti coinvolte, il ritardo con cui è stata riferita ufficialmente ai genitori la decisione presa dal c.d.a., quando ormai la liquidazione della società era già stata definita, ci hanno negato la possibilità di agire in modo realmente propositivo ed efficace. Tantomeno è stato proposto concretamente un aumento della retta. Il mancato coinvolgimento nel cercare una soluzione collettiva al problema è stata prova della mancanza di volontà di evitare la chiusura».

Dura la replica del sindaco Mauro Manzoni: «l’amministrazione ha fatto di tutto dal 2017 per scongiurare la chiusura ma, tra debiti pregressi della scuola e denatalità è stato impossibile. I debiti della gestione uscente vanno pagati e quindi non è stata una delibera fatta di nascosto (visto che è oltretutto visibile a tutti all’albo pretorio del Comune), ma solo la presa in carico dei pagamenti di debiti pregressi. Il Sindaco ha atteso per mesi possibili finanziatori/benefattori e un’ associazione che gestisse la Scuola dell’Infanzia: nessuno, come era prevedibile, si è mai fatto avanti, a differenza di quello che andavano in giro millantando minoranza e suoi nuovi sodali…è solo una polemica insensata».