Un 25 aprile contro tutte le guerre e con attenzione ai giovani, quello dei paesi che si affacciano sul Lario

A Bellano, insieme al Sindaco Antonio Rusconi, sono le nuove generazioni ad essere protagoniste di questo 25 Aprile 2023. Ad aprire gli interventi è stata infatti la giovanissima Diana Rebuffi dell’Istituto comprensivo Monsignor Luigi Vitali:””gli avvenimenti di questi ultimi anni, la pandemia, il lockdown e la bovina guerra, ci hanno fatto capire che la libertà e la pace non ci sono garantite per sempre”.

“Ci siamo battuti e ci battiamo perché i giovani diventino uomini liberi, pronti a difendere la loro libertà e dignità” Parole riprese da un discorso di Sandro Pertini.

Successivamente è intervenuto il Primo cittadino Antonio Rusconi che ha letto un ricordo di Anna Bertarini Monti “per serbare nella memoria quanto vissuto dai propri padri e nonni in una pagina così oscura della vita dell’uomo, quale è la seconda guerra mondiale”

Il primo cittadino ha anche evidenziato l’importanza di trasmettere ai giovani i valori della resistenza, attraverso il diario del tenente Todeschini che verrà donato domani agli alunni dell’istituto comprensivo di Bellano. Per l’occasione Rusconi ha ringrazio ANPI del Lario per il rifacimento delle targhe della memoria che verranno poste sull’ itinerario della memoria. Sono state rifatte quelle già presenti a Bellano e nella Muggiasca, ora verranno implementate con due targhe al cimitero di Noceno e due al cimitero di Vendrogno.

A Mandello il Sindaco Riccardo Fasoli ha così esordito: “La liberazione si perde ormai nei libri di scuola, nei racconti dei pochi sopravvissuti, esperienze che le nuove generazioni faticano a credere che siano realmente accadute. Si festeggia la liberazione dalle piaghe più oscure del secolo scorso, giunta grazie alle forze alleate e alla grande resistenza, sorta spontaneamente in tutta Italia e non solo. La resistenza che ricordiamo oggi è quella dei tanti partigiani uomini e donne che resistettero in ogni parte d’Italia. E’ la resistenza fatta dai tanti soldati italiani che dopo l’8 settembre 1943 si rifiutarono di combattere”.

Anche a Mandello si è creato un corteo guidato dal  corpo musicale, seguito da associazioni, dagli studenti e dalle autorità, con numerosi cittadini che hanno voluto onorare questa data. Ieri alcuni giovanissimi membri della polisportiva si sono alternati in una staffetta che li ha portati fino alla località Montagnetta di Fiumelatte, teatro della strage nazifascista dell’8 gennaio 1944 dove persero la vita sei partigiani tra cui il mandellese Domenico Pasut.

Proprio in questa località è stata celebrata la Festa della Liberazione da parte degli abitanti di Varenna, alla presenza di numerosi Alpini, del Primo cittadino di Varenna e del Parroco del paese.

“La Resistenza non è soltanto un fatto storico relegato nel tempo di ieri, ma è anche la volontà di far sempre più accrescere, cominciando dalle nostre relazioni quotidiane più prossime, l’umano sul disumano, la festa della Liberazione è perciò giorno di gioia per la libertà riconquistata, ma senza dimenticare che è al contempo l’impegno e la responsabilità di ognuno di noi nella società di mantenere e accrescere questa libertà” -Ha detto Mauro Manzoni, Sindaco-