Ucraina un anno dopo: Le parole del Sindaco Gattinoni

“Un anno di guerra. In questo triste anniversario, con l’Assessore Emanuele Manzoni, ho voluto fare visita proprio ad alcune delle famiglie ucraine che hanno trovato accoglienza nella nostra comunità, portando il saluto e l’abbraccio di tutti noi i lecchesi”. -Queste le parole del primo cittadino di Lecco Mauro Gattinoni-

Si tratta di famiglie inserite nel programma di Protezione Civile, gestite in rete con la cooperativa “Il Gabbiano”, il CSV e il nostro Comune. Famiglie spezzate, con il marito o il figlio al fronte, giovani mamme che stanno imparando la nostra lingua e i cui bimbi iniziano a frequentare le scuole elementari.

“Ascoltare direttamente dalla loro voce le loro storie mi ha fortemente commosso ma mi ha anche reso orgoglioso, quale Sindaco, della solidarietà senza limiti della nostra realtà”-ha proseguito il Sindaco-

Un anno fa, alle 5.30 del 24 febbraio 2022, scattava “l’operazione speciale” della Russia, la guerra di aggressione all’Ucraina voluta da Putin. Un conflitto che, si stima, ha già causato 350.000 morti, ingenti devastazioni, milioni di sfollati. Un dramma davanti al quale corriamo il rischio di un’assuefazione, abituandoci a questa realtà come a condizione di normalità. Di fronte a quel senso di smarrimento e dolore provato al risveglio di quel 24 febbraio, increduli che la guerra potesse essere tornata in una sola notte nella nostra Europa, la comunità lecchese ha reagito con grande generosità: sono oltre 300.000 gli euro raccolti, infatti, dal Fondo Lecco Ospita l’Ucraina promosso dalla Fondazione Comunitaria del Lecchese, così come ingenti le quantità di beni di prima necessità raccolti dalla Comunità Ortodossa e donati a centinaia di famiglie.

“A tutti i donatori, a tutte le famiglie ospitanti, a tutti coloro che si spendono a vario titolo per l’accoglienza, l’inclusione, la cura dei piccoli, il grazie più sincero della Città di Lecco. È immenso il cuore dei lecchesi: insieme continueremo a essere al fianco della popolazione ucraina e a manifestare per la fine di questa sanguinosa guerra affermando che la guerra è una follia e la pace non è un concetto astratto ma un bisogno vitale da perseguire per via diplomatica” -Ha chiuso Gattinoni-