Truffa con la tecnica del finto parente, la Polizia denuncia il responsabile

Aveva truffato diversi anziani con la tecnica del “finto incidente e finto parente” e a Civate, nella Provincia di Lecco, ha colpito lo scorso 24 maggio a Civate portandosi a casa un bottino di 6500 euro e gioielli. Fortunatamente a causa di un controllo incrociato la Polizia lo ha stanato e poi è stato denunciato.

Tutto inizia lo scorso 25 maggio, quando il personale della Polizia di Stato di Biella – Squadra Mobile contattava i colleghi di Lecco per verificare se nella giornata precedente fossero stati segnalati casi di truffe ai danni di anziani con la tecnica del “finto incidente/finto parente”. Loro infatti avevano fermato un soggetto a bordo di un veicolo circolato anche in provincia di Lecco. A seguito di perquisizione domiciliare, in effetti, venivano trovati numerosi preziosi e denaro contante presumibilmente provento di truffe pregresse.

Minuziose ricerche hanno permesso di riscontrare alcune segnalazioni di tentativi di truffa con le stesse modalità in provincia di Lecco e di incrociare i dati.

Quindi, gli investigatori della Polizia di Stato di Lecco – Squadra Mobile, effettuate immediate verifiche, hanno saputo di un episodio avvenuto il 24 maggio a Civate, dove la vittima era stata contattata più volte sul telefono di casa ed indotta a credere che la nipote fosse stata arrestata ed era pertanto necessario pagare una cauzione per poterla rimettere in libertà.

A quel punto la vittima, preoccupata, consegnava denaro contante per un totale di euro 6 mila 500 euro e tutti i gioielli che aveva in casa. Convocata in Polizia, l’anziana formalizzava denuncia per patita truffa, riconoscendo i propri gioielli tra quelli sequestrati al truffatore. Si riusciva anche a recuperare il denaro contante. Per questi motivi il presunto truffatore è stato denunciato a piede libero presso la locale Procura della Repubblica.

Attenzione, il modus operandi dei truffatori si ripete

Le truffe agli anziani di questo tipo sono purtroppo numerose e non sempre si riescono ad individuare gli autori ed a recuperare la refurtiva. Il reato, ben strutturato, comincia con un’innocua telefonata, generalmente sul telefono fisso. Il “modus operandi” è sempre lo stesso: contattata la vittima, le fanno credere che un prossimo congiunto si trovi nei guai e che per svariati motivi, legati ad emergenze, ad un incidente, a surreali cauzioni da pagare a seguito di un arresto, vi è urgente bisogno di denaro o gioielli.

A quel punto la vittima, scossa e preoccupata, cede ed acconsente alla consegna di oro e denaro che il truffatore andrà a ritirare personalmente o con la collaborazione di un complice. Purtroppo, solo successivamente la vittima si accorgerà del raggiro subito.

Tutti i suggerimenti della Polizia di Stato

Sicuramente è importante prevenire il fenomeno, per cui si ricordano alcuni suggerimenti e precauzioni per difendersi dalle truffe:

· al minimo dubbio, interrompere subito la telefonata e contattare le Forze dell’ordine.

· non dare informazioni personali al telefono;

· non aprire agli sconosciuti;

· non dare mai denaro o gioielli ad estranei.