Strada per il Resegone, botta e risposta tra Comune di Morterone e rifugista

Ebbene sì… La strada esiste! Sulla polemica tra il Comune di Morterone e la Comunità Montana e il titolare del rifugio Azzoni Syefano Valsecchi relativamente alla strada scavata nel bosco che permetterebbe, se rimanesse, di arrivare in jeep sul Resegone, il sindaco Dario pesenti ha risposto: «Dopo il taglio piante ci sarà il rinverdimento del bosco, ma la pista taglia fuoco resterà per questioni di sicurezza – ha fatto sapere Pesenti – il progetto è regolare e la strada è solo al funzionale ad eventuali vie di fuga». Una risposta che – tuttavia – non è servita a sopire l’animo del rifugista.

È lui a ricostruire la vicenda: «Per una questione di taglio dei boschi, tempo fa è stato aperto un cantiere forestale sul versante nord-est del Resegone, in territorio del comune di Morterone. Nel corso degli anni la ditta Invernizzi Adriano esecutrice dei lavori ha intrapreso azioni di sfoltimento del bosco su gran parte del territorio comunale arrivando, appunto, fino alla partenza del sentiero 916 che dal paese porta in vetta al Resegone. Una volta qui, ha deciso di iniziare la costruzione di una strada sterrata che dal parcheggio potesse trasportare automobili, ruspe e camion in profondità nel bosco.

Inizialmente , quando la strada era lunga ancora poche centinaia di metri, sorse una piccola polemica con qualche articolo di giornale e il sindaco di allora parlò esplicitamente di taglio dei boschi per fini commerciali, ma il tutto cadde in un nulla di fatto. Fino all’anno passato, pur con continui allungamenti, lo sviluppo dell’opera era rimasto sulle poche centinaia di metri… La cosa però dev’essere sfuggita di mano qualcuno, poiché negli ultimi mesi la strada in questione è arrivata a misurare quasi due chilometri!»

Il rifugista: la strada dovrebbe servire a me? Nessuno lo ha chiesto

Valsecchi poi spiega: «non è mia intenzione puntualizzare sulla legalità della cosa e non sono contro il taglio dei boschi (purché venga fatto con criterio), non sono contro la costruzione di strade, purché (indovinate?) vengano fatte con criterio, e nella fattispecie criterio significa utilizzare un certo buonsenso, significa che devono avere una certa utilità, significa che devono essere fatte nell’interesse collettivo. Circa un mese fa, ho domandato alla ditta in questione quale sarebbe stato il futuro della suddetta strada… La risposta? La strada dovrebbe passare in consegna al comune di Morterone come agro-silvo-pastorale, entrando a tutti gli effetti nella rete stradale e permettendo (previo acquisto dell’apposito ticket) a chiunque di percorrerla!!

Ho poi domandato quale sarebbe stata la reale utilità di un’opera del genere… La risposta? Sarebbe servita a me (essendo l’unico che ci transiterà per lavoro) e ai mezzi di soccorso. Non essendo mai neanche lontanamente stato interpellato a riguardo (né tantomeno, che io sappia, è mai stato interpellato il soccorso alpino), se ne deduce che quella in questione è una strada assurda, invasiva e totalmente inutile!»