Sentiero del viandante famoso in tutto il mondo ma mancano indicazioni

Angelo Rusconi, lecchese e appassionato da sempre di montagna, ha aperto una riflessione inerente il sentiero del viandante e la sua popolarità ma anche al fatto che, in alcuni punti, l’importante cammino pecca di segnaletica adeguata. Riportiamo la sua interessante riflessione, dopo che ha percorso alcuni tratti.

“Abbiamo fatto a piedi il tratto Varenna-Dervio. Panorami di bellezza eccezionale e sentiero tenuto in maniera fra il quasi perfetto e il perfetto.

Purtroppo mi tocca notare ancora una volta l’insufficienza e soprattutto la mancanza di chiarezza della segnaletica. Mentre altrove vi sono cartelli nuovi piuttosto dettagliati (a Lecco e a Colico, ad esempio), in questo tratto (e, mi dicono, anche in altri), il rischio di sbagliare è alto per chi non conosce già il territorio almeno a grandi linee.

Sinceramente a volte resto sconcertato per il modo in cui si fanno le cose dalle nostre parti. E’ possibile che siano gli utenti a dover far capire agli enti pubblici che se si vuol promuovere un sentiero la prima cosa da fare è metterci una segnaletica adeguata?!

Ed è possibile che, dopo ben due progetti Interreg in cui sono state spesi centinaia di migliaia di euro e una gran pubblicità, si trovino sul percorso almeno tre tipi diversi di segnaletica spesso caotica e fuorviante?

La cosa più incredibile è che permangano moltissimi cartelli con frecce che indicano direzioni diverse ma senza alcuna precisazione di DOVE si vada né tantomeno dei tempi di percorrenza.

Nel tratto in questione, particolarmente grave è, dopo la frazione Oro di Bellano, la totale assenza di indicazioni sulla svolta a sinistra che porta i viandanti sulla discesa per Dervio; il camminatore è naturalmente portato a proseguire dritto sulla mulattiera principale che s’impenna in una salita abbastanza impegnativa allungando di ore il tragitto. Oltretutto è bollata qui e là con vernice arancione, per cui ci si convince di essere sulla strada giusta.

Nel nostro caso, avendo io già fatto questo giro in mountain bike, mi sono accorto subito dell’errore; ma ci dicevano due residenti che ogni giorno devono reinstradare persone che si perdono in una zona che più avanti può essere anche pericolosa.

Altra cosa veramente sgradevole è che i cartelli nuovi (quelli apposti nell’ambito di un recente progetto INTERREG) sono collocati in modo da OBBLIGARE il viaggiatore a toccare determinati paesi allungando moltissimo il percorso (così accade sopra Varenna, dove si è indirizzati inutilmente verso Perledo). Capisco la logica commercial-turistica che ci sta dietro, ma correttamente dovrebbero essere offerte entrambe le scelte con chiara indicazione che si tratta di alternative con tempistiche e chilometraggio differenti.

Scorrendo le recensioni di TRIPADVISOR, moltissime segnalano gli stessi problemi.

Nelle immagini: La foto 1 è un’immagine ironica, ma che rende la realtà di segnaletica come quella delle foto successive. A volte ci sono cartelli con tre o quattro o addirittura più frecce senza la minima precisazione della meta”