Prendono a sassate una nutria per avere visibilità sui social

In un brutto episodio catturato su video e circolante sui social media, due giovani ragazzi sono diventati i protagonisti di un video virale. Nel filmato, registrato vicino all’eliporto all’esterno del centro sportivo “Al Bione” e della sede del Soccorso Alpino e Speleologico in una posizione non specificata, si vede uno dei ragazzi scagliare una pietra piuttosto grande verso una delle numerose nutrie che popolano le rive dei fiumi e delle sponde dei laghi.

L’impatto del proiettile sulla creatura innocente è sconvolgente, mentre l’animale si dimena nel dolore. Negli ultimi fotogrammi, è visibile mentre tenta di fuggire dalla zona dopo aver subito un atto di aggressione totalmente ingiustificabile. Tutto ciò sembra essere stato fatto nel tentativo di ostentare coraggio sui social media.

Questo recente incidente mette in luce il lato oscuro dei social media, dove la crudeltà e l’insensibilità possono dilagare. È particolarmente angosciante quando coinvolge giovani. Un tale assalto ingiustificabile a un animale è una manifestazione di mancanza di empatia e rispetto per la vita.

l video, diventato virale nelle ultime ore, è stato ripubblicato anche dal Consigliere regionale e presidente Commissione Montagna Giacomo Zamperini che ha (giustamente) condannato con fermezza il gesto compiuto dai due giovani.

“Orrore a Lecco. Questa è violenza gratuita, altro che disagio giovanile – scrive Zamperini – Spero che questi stupidi siano condannati ai servizi sociali in qualche associazione a supporto di chi ama e protegge gli animali, magari qualcosa imparano…”

Ricordiamo che Il maltrattamento di animali, in diritto penale, è il reato previsto dall’art. 544-ter del codice penale ai sensi del quale: ” Chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da 3 mesi a 18 mesi o con la multa da 5000 euro a 30.000 euro.  La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. La pena è aumentata della metà se dai fatti cui al primo comma deriva la morte dell’animale.”