Osnago riunita per l’ultimo saluto a Francesco Galli: “Vivrai in noi”

“Sei stato un artista che ha colorato la nostra vita di arancione riempiendola di risate e sorrisi. Ora toccherà a noi essere artisti per gli altri”, con questa frase, gli studenti della 3 L dell’indirizzo grafico dell’Istituto Viganò di Merate, di cui faceva parte Francesco Galli, hanno voluto ricordare la sua solarità, la simpatia e la creatività che lo distingueva dagli altri. 

Questa mattina, alle ore 10, in una gremita chiesa parrocchiale di Santo Stefano a Osnago, sono state svolte le esequie di Francesco Galli, ragazzo di soli 17 anni che sabato 8 aprile è morto in un tragico incidente, a bordo della sua moto, in via Trento, nei pressi di casa sua a Osnago, causando un forte dolore a tutti i familiari e amici che oggi si sono riuniti a sostegno della mamma Lorenza, del papà Roberto e della sorella Viviana. 

Il parroco Don Alessandro Fusetti, nella sua omelia, si è rivolto direttamente ai familiari affranti dal dolore, definendo la morte di Francesco “ingiusta che colpisce tutti noi”, ricordando che in questa occasione “siamo qui in tanti riuniti perché vogliamo regalare gratitudine e stima a Francesco per la simpatia che ci ha donato”. 

Ha continuato dicendo: “Lo vorrei fare con tanto rispetto e con il cuore libero. Non voglio convincervi di niente, ma diventare un compagno di sentiero e di strada”.  

“Domenica alcuni ragazzi mi hanno avvicinato e mi hanno chiesto dove fosse Dio sabato – ha commentato, rivolgendosi a tutti gli amici e conoscenti, ripercorrendo i giorni di sofferenza che hanno scosso l’intera comunità- ho risposto loro che non so dare una risposta alla loro domanda e anche ora non ho un perché da offrire, voglio però condividere quello che ho nel mio cuore, due consapevolezze che vorrei tenere vivo come una candela: una è che la nostra vita è fragile a qualunque età e allora bisogna prenderci cura gli uni e gli altri; l’altra è che la nostra vita è abitata anche da grandezza di animo, di pensiero e di cuore che non può svanire nel niente. Siamo fatti di lacrime e di gesti che spaccano le solitudini. E allora, come può diventare niente questa grandezza?”  

Il parroco ha concluso parlando del rapporto che aveva con il ragazzo: “Non conoscevo benissimo Francesco, ma mi salutava sempre dicendomi Salve don, e da quel poco che l’ho conosciuto, posso dire che ci ha regalato la cordialità, un tratto semplice e bello di Francesco che non può svanire nel nulla”. 

Durante il rito funebre, un fuori programma: una donna di 76 anni è stata colta da malore e subito soccorsa dai volontari della Croce Bianca di Merate è stata trasportata in ospedale. 

Nella parte finale della cerimonia, una cugina ha espresso le sue emozioni, parlando direttamente con Francesco, ricordando il forte legame che aveva con lui: “Non dovevi andartene, Franci, non adesso. Avrei voluto passare più tempo con te che eri così fantastico, solare, con la risata contagiosa. L’ultima volta che ci siamo visti eri così felice della scuola e stavi pensando di andare all’università. E poi mi hai parlato della moto, di quella maledetta moto che amavi così tanto. Non ci vedevamo spessissimo, ma quando ci ritrovavamo era come se il tempo non fosse passato. Sei e sarai sempre nel mio cuore anche se un pezzo te lo sei portato con te e ora dovrò crescere per te”. 

Il professore di religione Carlini ha voluto ricordare il suo alunno scegliendo di mettere come immaginetta del libretto del rito funebre un sole: “Perchè Franci è luce. E’ stato un artista che ha colorato la vita di tante persone e per questo vogliamo coprirti con la tonalità che tanto di può rappresentare, l’arancione”.  

I compagni di classe hanno voluto ricordare anche attraverso un video, tutti i momenti di vita vissuti insieme al loro compagno, sempre sorridente: “Lo so che ora ci starai prendendo in giro da lassù. Tu sempre attento, premuroso, con quelle risposte brutalmente oneste. Tu che ci hai regalato milioni di briosches. Testardo, unico, allegro. Vivremo per te”. 

Alla fine, al corteo, che è partito dalla chiesa in direzione del cimitero, hanno preso parte, oltre a tutta la folla presente, anche gli amici motociclisti che, spingendo il proprio mezzo a motore spento, hanno accompagnato Francesco nel suo ultimo viaggio.