Licenziato perché disabile, la Cassazione gli dà ragione e lui gira il mondo

Era stato licenziato cinque anni fa perché affetto dalla Sclerosi Multipla. Una storia assurda quella dell’ingegnere di 55 anni di Malgrate Riccardo Calvini che finalmente, con la sentenza della Cassazione, ha avuto ragione ed è stato reintegrato al lavoro. Una vicenda giudiziaria durata anni che oggi ha una chiusura positiva per il lavoratore.

Tutto inizia nel 2011 quando Calvini , ingegnere aeronautico, venne assunto nell’ufficio commerciale della Pietro Fontana di Calolziocorte, una delle più importanti aziende italiane nel settore automotive. Nel 2012 gli venne diagnosticata la sclerosi multipla, le sue condizioni peggiorano e il 24 maggio 2017 l’azienda risolve il rapporto di lavoro con la motivazione di una “ristrutturazione aziendale” che aveva imposto di demansionare il dirigente e poi di farne a meno. A quel punto Calvini si rivolge alla sezione lavoro del tribunale di Lecco, ma purtroppo il giudice Giovanni Gatto rigetta il ricorso e dà ragione alla ditta Fontana non ravvisando un motivo discriminatorio nel licenziamento.

Una lunga vicenda giudiziaria

Ma l’ingegnere non si dà per vinto e assistito dagli avvocati Marzia Patrignani di lecco e Paolo De Berardinis di Roma, fa ancora ricorso alla Corte d’Appello di Milano proprio per licenziamento discriminatorio. E sono proprio i giudici del Lavoro milanesi nel 2019 a dargli ragione. Dirimente è una mail inviata il 9 marzo 2017 al Direttore Generale e a quello delle Risorse Umane da parte dell’amministratore delegato della società in cui si utilizzano a dir poco frasi discriminatorie nei suoi confronti: «Io il suo handicap non lo spoorto più…Esistono diritti, lui ha i suoi, l’azienda ha il diritto di catalogare giustamente ogni persona. Se rifiuta questo vuole solo approfittare quindi difendiamoci…». E ancora frasi in cui chiaramente si dice che “è già pronto il sostituto”, quindi che dimostrano che la “ristrutturazione aziendale” accampata come scusa non era vera. La Corte d’Appello dunque dà ragione a Calvini su tutta la linea e ordina il reintegro nel suo posto di lavoro e nella sua mansione.

La Cassazione gli dà ragione

Ad ottobre 2022 dopo il ricorso dell’azienda in Cassazione, arriva l’ultima decisione: il ricorso è rigettato e quindi è confermata la sentenza d’appello. Il licenziamento era illegittimo. Per Calvini e per i suoi legali la sentenza può diventare un precedente per altri lavoratori. Intanto Calvini si è messo in pensione e si dedica ai viaggi.

Adesso Riccardo vive per i viaggi e per dimostrare che si può

«Ho approfittato del tempo libero per viaggiare prima di tutto e dare speranza agli altri disabili – ha detto – quello per cui mi impegno è far conoscere questa storia per dimostrare che la giustizia italiana funziona e poi che anche noi disabili possiamo viaggiare, pensi che ho fatto sei volte il giro del mondo, anche se le mie condizioni di salute peggiorano sempre più io non mollo e continuerò a lottare per la vita».

Riccardo durante uno dei suoi viaggi