Lecco, si ferma la funivia che porta ai Piani d’Erna

L’impianto necessita dei periodici lavori di revisione. Il gestore della capanna: «Speriamo di riaprire presto».

La funivia chiude all’improvviso per manutenzione e i capannat rimasti a piedi sono costretti a lasciare il rifugio in fretta e furia e migrare a valle, decretando la fine della stagione in anticipo. A dover svernare più in basso sono Luca Gasperini, 53 anni, la moglie di 55 e la figlia 23enne, che dal 2019 gestiscono e abitano lo storico rifugio Marchett ai Piani d’Erna, a 1.248 metri di quota. La funivia che collega Lecco ai Piani d’Erna deve essere sottoposta a manutenzione periodica e superare la “revisione” quinquennale obbligatoria per legge per poter continuare a funzionare. Per svolgere verifiche e interventi, i tecnici incaricati devono però bloccarla. La serrata scatta domani, lunedì 24 ottobre. Dovrebbe durare un paio di mesi. Mancano tuttavia certezze, si tratta solo di ipotesi.

Lavori da terminare entro il 2022

«Si prevede che i lavori possano terminare nel mese di dicembre 2022», confermano dal Comune di Lecco, ente proprietario dell’impianto gestito dai vertici di Itb, le Imprese turistiche barziesi che si occupano pure del comprensorio sciistico dei Piani di Bobbio. Nel frattempo i rifugisti sono obbligati a sprangare le porte della loro attività. «Con la funivia ferma e senza la possibilità per turisti ed escursionisti di raggiungerci non ha senso restare aperti – spiega Luca Gasperini -. Siamo molto dispiaciuti, i nostri amici e clienti ci mancheranno. Al momento non abbiamo un’idea precisa di quanto questo supplizio durerà». Per lui e la sua famiglia che hanno scelto di vivere lassù tutto l’anno, inoltre, la funivia non è solo un mezzo di trasporto per villeggianti ed escursionisti; è un mezzo di trasporto essenziale anche per loro, soprattutto per la figlia che deve necessariamente effettuare la spola quotidiana avanti e indietro da Lecco.

La priorità è la sicurezza

«Sulla manutenzione non si discute, la sicurezza è una priorità, quanto successo sul Mottarone non deve assolutamente succedere mai più da nessuna parte – prosegue Luca -. Semplicemente ci saremmo aspettati di essere avvisati prima e di conoscere le tempistiche certe dell’intervento per poterci almeno organizzare». Nonostante il blocco della funivia parta lunedì perché scade l’autorizzazione all’esercizio in vista appunto della revisione periodica obbligatoria, i lavori non inizieranno inoltre prima di un paio di settimane, perché i manutentori della società austriaca che devono occuparsene non sono immediatamente disponibili. «Quest’anno la stagione è andata bene, ma con l’emergenza sanitaria abbiamo affrontato periodi difficili – racconta il capannat -. Speriamo solo di poter riaprire il prima possibile». Lo sperano anche tutti gli appassionati di montagna, rimasti pure loro senza funivia e senza un approdo sicuro in caso di necessità.