La Uil dice no al patto di stabilità

“Noi siamo contrari al Patto di Stabilità, proseguendo con l’austerity non cresceremo e saranno a rischio politiche sociali nei Comuni con Famiglie, Lavoratori e Pensionati che diventeranno più poveri” Queste le parole del coordinatore Uil Dario Esposito

Dal primo gennaio 2024 l’Europa torna al Patto di stabilità e crescita che era stato sospeso per consentire
agli Stati di destinare più risorse alla gestione della pandemia. La reintroduzione del Patto, senza interventi impattanti di modifica, è secondo la Uil Lario un errore che rischia di venir pagato dalle famiglie, dal tessuto sociale debole che già soffre l’attuale crisi dei prezzi e dell’inflazione.
Le nazioni caratterizzate da un alto deficit, l’Italia è fra i capofila, avranno difficoltà a garantire investimenti di natura sociale così come anche nel digitale e nel green, per questo è necessario rilanciare la campagna “Patto di Stabilità? NO GRAZIE!” indetta dal nostro Segretario Generale Pierpaolo Bombardieri e ribadita all’incontro dei sindacati europei a Parigi il 13 ottobre 2023. Iniziativa che il Segretario Regionale Uil Enrico Vizza sta riproponendo in questi giorni in Lombardia.
La Uil Lario, nella giornata odierna, ha decido di prender nuovamente posizione perché è necessario che
tutti, anche coloro che vivono le contingenze lariane, siano consapevoli rispetto a cosa si vada incontro. E’
fondamentale infatti che si crei, ciascuno nei limiti istituzionali del proprio mandato, un’interlocuzione fra
coloro che hanno il compito di offrire risposte concrete alla cittadinanza perché è bene ricordare che Il
mancato scorporo degli investimenti produttivi dal conteggio del debito e il parametro dello 0,5% di rientro, con un rapporto debito/pil al 144% ci obbligherebbe a un piano di rientro per svariati miliardi annui.
Il Patto di Stabilità – è bene dirlo- deve essere rivisto per affrontare le sfide di un mondo provato da crisi
internazionali continue quali le guerre (vicine e lontane) e da differenti esigenze delle capitali europee
strette tra investimenti da potenziare e debito da contenere. È da mesi che la Uil rivendica l’adozione di
un fondo sovrano, affinché lavoratori e imprese europee non siano lasciati al loro destino. Tutelare i
posti di lavoro, anche se non soprattutto quelli che saranno oggetto di trasformazione industriale, non cadere in approcci di natura ideologica per dare invece tempo e spazio ai contenuti ed al merito, partire
dallo sviluppo di strumenti comuni sulla base del modello SURE, per attutire gli impatti negativi sulle
lavoratrici e sui lavoratori del nostro Paese e dell’Europa. Sono queste le direzioni offerte dal Segretario
Generale Pierpaolo Bombardieri e che la Uil Lario invita a considerare di tutti perché troppo è in gioco per
cadere in inutili divisioni.