La giovane lecchese Arianna racconta la sua esperienza di protezione civile a Faenza

Arianna Uccelli, giovane lecchese residente in Brianza, ha deciso di mettersi a disposizione per aiutare la popolazioni alluvionate della Romagna. Così, nelle scorse settimane, grazie alla protezione civile di Milano, ha potuto recarsi a Faenza e aiutare tante persone in difficoltà.

Questa è stata la prima esperienza di campo per Arianna, dopo i corsi di protezione civile.

“Sono stata inviata al centro operativo comunale di Faenza che coordina tutti i lavori, quindi vigili del fuoco, Emergency, Croce rossa e quant’altro. Non mi aspettavo che la situazione fosse così grave. A Faenza è stato colpito un solo quartiere. Fa specie la diversità tra le zone non toccate e quelle colpite dal maltempo” -Ha affermato Arianna-

“Tutto sporco di fango, anche gli alberi, in alcune case l’acqua è arrivata fino al terzo piano. Tante macerie accantonate, mezzi che lavorano giorno e notte per pulire e ripulire. Pieno di gente al lavoro. Anche se zona rossa, quindi teoricamente inagibile, erano tutti presi a lavorare nelle case. Una cosa di cui sono rimasta stupita sono i fiori: rose e gelsomini, nonostante siano state inondate, profumano ancora. Ci sono ovunque zolle di fango duro -Ha proseguito-

Tutti si sono attivati per cercare di salvare il possibile. Una signora di 80 anni ha dovuto salire sul tetto passando dal lucernario, ha passato la notte sul tetto in attesa degli elicotteri che sono arrivati alle sette del mattino. In tutta la sua vita ha detto di non aver mai visto una situazione di questo tipo.

“Abbiamo trovato anche oggetti sugli alberi come frigoriferi o giocattoli di bambini. Ho chiacchierato con un po’ di sfollati, poi abbiamo aiutato un signore che aveva ancora la casa piena di fango, così abbiamo fatto in modo che il camion dello spurgo arrivasse prima da lui. Lui era un po’ disperato nel richiedere aiuti, non arrivavano nulla perchè c’è una lista di attesa molto lunga. Altri ci hanno chiesto di recuperare i materassi che però erano tutti impregnati di fango. Mi ha fatto impressione che sotto il cuscino ci fosse ancora il pigiama di quella sera, come se tutto si fosse fermato”.

“Abbiamo lavorato anche per sgomberare i garage dei condomini. Ho incontrato un signore che fa il pittore, stava pulendo i suoi quadri dipinti a olio che si sono salvati. Si è affezionato e ha voluto regalarmene due. Altri signori, vista la nostra energia, ci hanno portato del cibo, c’è stata davvero molta solidarietà e collaborazione, senso di comunità. Ecco io vi racconto l’esperienza da esterna, ci tengo a dirlo, non ho perso nulla”.

Arianna per poter partecipare come volontaria ha effettuato un corso di soccorso di 40 ore e un corso di protezione civile con la sede di Milano e Monza Brianza.

“Ho scelto di fare questa cosa perchè ho sempre militato nel volontariato, ho iniziato a Milano con l’assistenza ai senza tetto, è proprio una passione, ce l’ho in realtà fin da bambina. Per me il volontariato è parte fondamentale della mia vita. Sono esperienze di vita che io vedo come un ricevere. Sono partita con l’idea che sarebbe stata un’esperienza arricchente e così è stato. Purtroppo ai nostri giorni c’è troppo eroismo, io sono andata con la sola idea di essere utile e rimboccarmi le maniche per il prossimo. Ho ricevuto tanto affetto e tanti grazie, per me è stato come uno scambio. Io non ho perso casa, per cui non sono certo io l’eroe”.

La giornata tipo prevedeva la sveglia alle sei del mattino, con alloggio nel polo fieristico, colazione dalle 7.00, partenza alle otto verso la zona alluvionata fino alle 12 e 30, pranzo e poi di nuovo attivi dalle 14 fino alle 19 e la sera un po’ di pausa e svago. “Non conoscevo nessuno, ma sapevo che avrei trovato un bellissimo ambiente, ho conosciuto gente davvero da tutta Italia. Vorrei ricordare, perchè ci deve rendere tutti orgogliosi, che come soccorso siamo i primi al mondo. Ho davvero apprezzato l’organizzazione e la suddivisione dei compiti tra i vari corpi impegnati”

Ora Arianna ritornerà a Faenza a breve, dopo esserci stata per 5 giorni.