La Domanda di Lavoro delle imprese nel periodo Maggio-Luglio 2023, confronto con il trimestre Maggio-Luglio 2022

I dati di UNIONCAMERE del progetto Excelsior relativi alle proiezioni occupazionali da parte delle aziende nelle province di Como e Lecco nel trimestre maggio-luglio 2023 evidenziano un aumento dell’offerta di lavoro di lavoro delle imprese in Provincia di Como e Lecco rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (maggio-luglio 2022), +910 unità per le aziende comasche, +210 unità per quelle lecchesi:
➢ Lombardia entrate previste nel trimestre in valore assoluto: 270650; +31450 rispetto al trimestre maggio-luglio 2022: di cui +15930 Industria e + 15520 Servizi.
➢ Como entrate previste nel trimestre in valore assoluto: 12990; +910 rispetto a maggio-luglio 2022: di cui +710 Industria e +190 Servizi.
➢ Lecco entrate previste nel trimestre in valore assoluto 6930; + 210 rispetto a maggio-luglio 2022: di cui +630, di cui +420 Industria e -210 Servizi.
Le prospettive occupazionali nel trimestre maggio-luglio 2023 sono positive ma con un trend diverso fra Como e Lecco rispetto al settore capofila in quanto a nuove attivazioni previste: a Como le proiezioni vedono un aumento di nuove attivazioni sia nell’Industria che nei Servizi, a Lecco il trend generale positivo (comunque minore sia in termini assoluti che relativi di confronto col 2022 rispetto a Como) vede un forte arretramento delle nuove attivazioni nei Servizi confronto al periodo maggio-luglio 2022.

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Ancora una volta i dati confermano che il contratto a tempo determinato è quello maggiormente prediletto dalle aziende, i dati tuttavia dimostrano un lieve aumento, nelle proiezioni occupazionali di maggio 2023, dei contratti stabili rispetto a quanto avvenuto a maggio 2022: nella provincia di Lecco a maggio il 29% delle nuove entrate saranno stabili confronto al 26% del 2022 (+3% di attivazioni stabili), in provincia di Como il 27% delle entrate saranno stabili confronto al 21% di maggio 2022 (+6% di
attivazioni stabili). In entrambe le province però il trend positivo di nuove attivazioni stabili a maggio rimane comunque inferiore a quello della media lombarda.
In Lombardia, a maggio, sono previste assunzioni al 30% con contratti stabili, il 70% a termine, tra questi due macrogruppi distinguiamo: il 24% a contratto indeterminato, il 6% di apprendistato, il 45% a contratto determinato, il 15% a somministrazione etc;
➢ A Como, sono previste assunzioni al 27% con contratti stabili, al 73% con contratti a termine, fra questi due macrogruppi distinguiamo: al 20% contratti a tempo indeterminato, al 7% contratti di apprendistato, al 54% contratti a tempo determinato, al 9% contratti a somministrazione etc;
➢ A Lecco, sono previste assunzioni al 29% con contratti stabili, al 71% a termine, fra questi due macrogruppi distinguiamo:
al 24% contratti a tempo indeterminato, al 5% contratti di apprendistato, al 42% contratti a tempo determinato, al 21% contratti a somministrazione etc.

Le figure professionali più ricercate nel mese di maggio 2023
• in Provincia di Como sono gli impiegati, gli addetti alle professioni commerciali e servizi (1830 in valore assoluto) fra cui spiccano gli esercenti ed addetti nelle attività di ristorazione (950 in valore assoluto); per la Provincia di Lecco spicca il macrogruppo degli operai specializzati e conduttori di impianti e macchine ( 920 in valore assoluto)
Per quanto riguarda i contratti di apprendistato, nel mese di maggio 2023, si registrano i seguenti dati previsionali:
• Lombardia 6% di assunzioni previste con contratto di apprendistato, +1% rispetto a maggio 2022;
• Como 7% di assunzioni previste con contratto di apprendistato, +2% rispetto a maggio 2022;

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• Lecco 5% di assunzioni previste con contratto di apprendistato, -1% rispetto a maggio 2022

Per quanto riguarda le previsioni di mismatch fra domanda ed offerta occupazionale in Lombardia le imprese prevedono di aver difficoltà a trovare i profili professionali desiderati in 46 casi su 100, a Como in 48 casi su 100, a Lecco in 58 casi su 100.
Il dato pone in evidenza una maggiore difficoltà nella provincia lecchese sia rispetto a quella comasca ma anche e soprattutto alla media lombarda. Il dato appare negativo anche se confrontato col mismatch della stessa provincia di Lecco nel maggio 2022:
in quel caso la difficoltà a reperire i profili desiderati era attestato su 47 casi su 100
Entrate previste per titoli di studio maggio 2023
• in Lombardia il 35% delle nuove attivazioni non avrà alcuna richiesta di titolo di studio, nel 18% dei casi sarà richiesto un titolo di laurea
• a Como il 39% delle nuove assunzioni non avrà alcuna richiesta di titolo di studio, nell’ 11% dei casi sarà richiesto un titolo di laurea
• a Lecco il 37% delle nuove assunzioni non avrà alcuna richiesta di titolo di studio, nell’11% sarà richiesto un titolo di laurea.

COMMENTO UIL DEL LARIO SUI DATI
I dati, seppur si evidenzi un leggero aumento dei contratti stabili, dimostrano come i contratti a termine rimangano –
quantomeno nelle proiezioni occupazionali- la forma di assunzione preferita dalle imprese. Sul tema è rilevante inoltre come la percentuale di entrate stabili previste sia a Como che a Lecco nel mese di maggio sia discretamente più bassa della media lombarda.

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Sul tema della precarietà del lavoro, che rischia di divenire una delle criticità maggiori non solo per la tenuta sociale ma anche per l’effettivo e reale rilancio dell’economia, incidono certamente in negativo alcune scelte compiute dall’attuale Esecutivo. Fra queste merita menzione il potenziamento dell’utilizzo dei voucher contenuto nel recente Decreto Lavoro oltre alla “liberalizzazione di fatto”, contenuta nello stesso decreto, sull’utilizzo dei contratti a termine fino a 24 mesi con meno vincoli rispetto al passato.
Per quanto riguarda il forte mismatch fra domanda ed offerta di lavoro, la precarietà della tipologia dei contratti oltre che il disallineamento fra alcuni stipendi proposti ed il costo della vita sono indubbiamente il maggior ostacolo per il territorio.
A dirlo sono gli stessi numeri: nella provincia di Lecco per il gruppo professionale degli “esercenti ed addetti nelle attività di ristorazione” vi è un mismatch in 51 casi su 100 per mancanza di candidati e solo in 12 casi su 100 per altri motivi residuali.
Questo settore è fra i meno generosi in quanto a stabilità dei nuovi contratti, giocoforza non può che esserci una ritrosia di “sopravvivenza” dei potenziali candidati che sono spinti dal mercato del lavoro a prestare la propria opera professionale in ambiti più redditizi e sicuri.
Rinnovo dei contratti di lavoro, stabilità dell’impiego, welfare aziendale, attenzione per un lavoratore gravato da un’inflazione a due cifre sono e devono essere la chiave di lettura per rilanciare l’economia nel Lario.
L’attrattività del Lario, sull’offerta di lavoro, deve passare necessariamente dalla valorizzazione del lavoratore anche e soprattutto per le figure del comparto sanitario che non sono – al momento- aiutate da politiche di agevolazioni abitative che invece sarebbero opportune per non sguarnire la Sanità sul territorio.