Imbersago, in Biblioteca sul caso Yara con la giornalista Laura Marinaro

Yara Autopsia di un’indagine (Mursia): questo il titolo dell’importante saggio di criminologia che racconta il processo che ha portato alla condanna dell’assassino della tredicenne di Brembate scritto a quattro mani dalla giornalista Laura Marinaro – che risiede nel meratese da anni e opera anche in provincia di lecco – e dalla nota criminologa Roberta Bruzzone.

Di questo libro, che sta facendo non poco discutere il Paese ancora diviso tra innocentisti e colpevolisti, si parlerà a Imbersago nella Biblioteca di via Cavour in un evento organizzato dal consigliere Eleonora Lavelli martedì il 20 giugno alle 20.45.

Verità reale e processuale diversa da quella mediatica

Presente in sala la nota cronista di nera e giudiziaria (inviata per il Settimanale Giallo) che ha seguito tutti i processi a Massimo Giuseppe Bossetti e che con Roberta Bruzzone ha deciso di scrivere il testo. «In nome del popolo italiano. La Corte d’Assise di Bergamo, visti gli articoli 533 e 535 cpp dichiara Massimo Giuseppe Bossetti colpevole del delitto di cui al capo A e lo condanna alla pena dell’ergastolo…» È il 1 luglio 2015.  Dalla pronuncia del verdetto di primo grado, che ha condannato all’ergastolo Massimo Giuseppe Bossetti, per l’omicidio di Yara Gambirasio avvenuto il 26 novembre 2010 nel campo di Chignolo d’Isola (Bg) dove fu trovato il cadavere tre mesi dopo,  parte il percorso che ha portato alla verità reale e processuale  su quel delitto. Un percorso che la giornalista Laura Marinaro e la criminologa Roberta Bruzzone hanno seguito direttamente sin dall’inizio.

L’idea di un libro, che ripercorre le tappe di uno dei casi di cronaca, che ha tenuto e continua a tenere l’Italia col fiato sospeso e che ancora è rimasto nell’immaginario collettivo come un fatto vicino a tutti, nasce dalla volontà della giornalista da una parte e dell’esperta dall’altra, di porre davvero una parola fine a quelle voci che ogni tanto si fanno sentire e che paventerebbero una verità differente da quella stabilita dai processi.

Il libro parte da un racconto del processo a ritroso, dall’ultima udienza del Primo Grado a Bergamo, con la condanna all’ergastolo, per poi tornare a raccontare l’inchiesta dall’inizio. Un racconto fatto da una cronista, ma nello stesso tempo “in presa diretta”, soffermandosi su sensazioni, descrizione dell’ambiente e dei protagonisti. Il racconto va poi avanti con la ricostruzione del processo dall’inizio, dall’analisi della vittima, dalla cosiddetta vittimologia, una parte della criminologia Roberta Bruzzone fondamentale per partire in qualsiasi indagine.

La dottoressa Roberta Bruzzone interviene in ogni passo del percorso processuale “chiamata” in causa da una domanda della giornalista, per analizzare ogni volta da esperta quel frame dell’indagine e di ogni passo realizzato per giungere al verdetto. Capitolo per capitolo Come in un continuo dialogo a due tra la giornalista e l’esperta, con lo scopo finale di rendere il più chiaro possibile il percorso processuale e di verità. Naturalmente non mancano descrizioni dei personaggi dal punto di vista giornalistico, e come profili psicologici. Il libro edito da Mursia è disponibile in tutte le libreria e negli store on line e in serata sarà presente con La Libreria La Torre di Merate.