Giacomo Mellera premiato per aver salvato una donna

Il suo intervento ha permesso di salvare la vita ad una signora, così, lo scorso venerdì, Giacomo Mellera ha ricevuto l’onorificenza di “Cittadino benemerito di Varenna” ed è stato iscritto all’interno dell’Albo d’oro del Comune di Varenna.

Il ragazzo è un 28enne volontario del Soccorso Bellanese, e si è reso protagonista di un gesto che ha permesso di salvare la vita a Loredana Confalonieri di Camparada. Lo scorso 19 marzo aveva infatti prontamente soccorso i coniugi Francesco Panighi e Loredana Confalonieri, vittime di un incidente stradale avvenuto a pochi metri dalla casa del giovane. Per l’uomo non ci fu nulla da fare, mentre il tempestivo intervento ha permesso alla signora di sopravvivere.

Lo scorso 29 aprile, il Consiglio comunale aveva deliberato su proposta del Sindaco Mauro Manzoni, di assegnare a Giacomo Mellera l’onorificenza civica. Venerdì sera si è svolta la cerimonia condotta dalla giornalista Katia Sala.

Giacomo ha letto un profondo discorso: “Una delle motivazioni con cui mi è conferita questa benemerenza è “essermi reso protagonista di un atto coraggioso. In questi mesi non ho mai pensato di essere stato particolarmente coraggioso e, ancora, non ho mai pensato di essere stato protagonista.

Quel giorno, con altri passanti e con altri soccorritori, ho fatto parte di una squadra che con competenza e tempestività ha contribuito a stabilizzare e mantenere fuori pericolo la vita di una persona. In quel frangente, più che il coraggio è stata fondamentale la competenza di tutti. Competenza composta da addestramento, esperienza e lucidità.

Quello che però mi ha colpito delle motivazioni è la frase: prestò con grande attenzione e umanità le prime cure. Ecco, nella parola “umanità” riesco a riconoscermi.

Ho deciso di accettare questa benemerenza come soccorritore e come membro del Soccorso Bellanese, ma anche come persona che da quasi 10 anni impiega parte del proprio tempo libero per essere al servizio di chi ne ha più bisogno.

Ho deciso di accettare questa benemerenza per rappresentare tutti i volontari e soccorritori che hanno preso la mia stessa decisione e dedicano il loro tempo quotidianamente. Non siamo eroi e non siamo angeli. Siamo persone. Abbiamo lavori, affetti, hobby, pregi e difetti. Ma siamo sempre a disposizione di chi ha bisogno. Quando siamo di turno, ma anche quando non indossiamo la divisa.

E approfittando di questa sede, chiudo questo breve discorso rinnovando l’invito rivolto a tutti già fatto in precedenza: fate un corso di primo soccorso, entrate nell’associazione più vicina a voi. È un’esperienza che vi cambia la vita. Ma soprattutto… è un’esperienza che può cambiare la vita di qualcun altro.

Come a Loredana, come alla sua famiglia. È a loro che va il mio pensiero. Grazie ancora a tutti”.

Al momento ha partecipato anche il Prefetto di Lecco, Sergio Pomponio e il presidente del Soccorso Bellanese. Commovente l’abbraccio tra Giacomo e le figlie della donna soccorsa, Eleonora e Roberta. La serata è poi proseguita con il concerto “Alles Walzer” dell’Arpeggione Chamber Orchestra diretta dal maestro Roberto Gianola.

“Ho iniziato nel 2013 e avevo 19 anni. Mia sorella era nel soccorso bellanese e mi raccontava tante belle storie, mi sembrava interessante e ho iniziato, poi non ho più smesso. Anche con il covid ho mantenuto i turni regolari. E’ una cosa comunque complessa perchè bisogna bilanciare questo impegno con la vita e gli affetti ma è una cosa che si da volentieri”- Ci ha raccontato Giacomo-

“Qualcuno potrebbe pensare di non avere il sangue freddo per fare il soccorritore, ma ci sono vari livelli, per cui uno può fermarsi e fare volontariato anche su assistenze o viaggi secondari, non è obbligatorio opera all’interno delle urgenze” -Sottolinea Mellera-

“Venerdì l’emozione è stata fortissima, avere di fronte la famiglia della coppia che ha subito l’incidente è stata una cosa molto forte. Il giorno dell’incidente ci ho messo l’istinto, non pensavo nemmeno di aver fatto chissà cosa. Mi sono quasi sorpreso, ma ho semplicemente cercato di fare il massimo, senza aver pensato di aver fatto chissà cosa. Invece poi mi è stato confermato che i primi soccorsi prestati sono stati fondamentali per la signora”- Ha chiuso il soccorritore-