Gattinoni: il 4 Novembre per scolpire nel cuore il tricolore della Pace

Una cerimonia toccante e compita quella che si è svolta a Lecco per il 4 Novembre Giornata delle Forze Armate alla presenza del Prefetto di Lecco Sergio Pomponio, del Vicepresidente della Provincia di Lecco Mattia Micheli, e del Presidente di Assoarma Filippo di Lelio.

Ha detto il sindaco Gattinoni: «In quest’occasione, come ogni anno, l’Italia commemora i caduti della Grande Guerra, e unitamente tutti i caduti che hanno perso la vita per la difesa della Patria; allo stesso tempo si esprime gratitudine agli uomini e alle donne delle nostre Forze Armate che ogni giorno, nei diversi livelli, sono protagonisti della tutela dei cittadini e della sicurezza dentro e fuori i confini nazionali».

Il primo cittadino ha poi insistito sulla ricerca e sul bisogno di pace che le forze armate italiane nel mondo contribuiscono a mantenere con le varie missioni.

«Come inserire questa ricorrenza nell’attualità che stiamo vivendo? Come rileggere con gli occhi del presente gli avvenimenti della Prima guerra mondiale, le atrocità del conflitto, la lotta per la libertà e l’unità del Paese? Come si può inserire, oggi, un discorso non retorico mentre insiste la Guerra in Ucraina, si dispiegano attacchi drammatici nella Striscia di Gaza ed altre decine di conflitti attraversano l’Africa e il Medio oriente? Ecco, la risposta deve essere nell’impegno corale per un presente e un futuro di pace» Ha poi ricordato che una settimana fa con altri sindaci e e con le associazioni si è svolta yna manifestazione per la pace.

Ha poi aggiunto: «Come ha scritto il giornalista Michele Serra “Quello che un tempo si chiamava “campo di battaglia” oggi non esiste più. Il campo di battaglia può essere anche la tua cucina, se abiti a Gaza o se vivi in un kibbutz. Può anche essere una fermata d’autobus, o un mercato, se vivi in Ucraina. Sei un bersaglio anche se non indossi una divisa, anche se sei disarmato, anche se non hai mai dichiarato guerra a nessuno. Anche se sei un bambino.”

In questo contesto, tra queste frontiere inesplorate e dinamiche ignote, il ruolo delle donne e degli uomini della difesa, al mondo delle Forze Armate, è prezioso e imprescindibile.

Perché, come ha giustamente affermato il nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso dello scorso anno proprio in occasione del 4 novembre, “nessuno più degli uomini e delle donne in divisa conosce il valore della pace e cosa significhi metterla a rischio”. A loro, impegnati a garantire sicurezza e pace nei luoghi di conflitto vicini e lontani, l’Italia esprime il suo ringraziamento; a tutti voi presenti, custodi della nostra sicurezza, la comunità lecchese dedica il suo “grazie”.

A noi, Istituzioni, l’arduo compito di coltivare il dialogo e la diplomazia, ad ogni livello, di tenere insieme una comunità anche nelle ore più faticose e buie, di cercare la pacifica risoluzione delle controversie. Questo l’insegnamento che dobbiamo trarre dalla nostra Storia, dal sacrificio di tanti per la libertà di molti, dall’impegno di quei concittadini che hanno il tricolore nel cuore e ogni giorno si mettono a disposizione degli altri con coraggio e, talvolta, con sacrificio».