Ex scuola di Bonacina hub per migranti temporaneamente: Gattinoni conferma

“Parto dai numeri, per darvi l’idea della situazione straordinaria che stiamo fronteggiando: nel 2021 da gennaio a ottobre sono stati 50 mila i migranti giunti in Italia, nel 2022 76 mila e nel 2023 140 mila. Ho detto numeri, ma parliamo di persone: un fatto che ci richiama al valore dell’accoglienza”. Con queste parole il Primo cittadino Mauro Gattinoni ha aperto l’incontro inerente i migranti, facendo intendere già da un primo momento la necessità di doverli ospitare in città.

Nell’ex scuola elementare di Bonacina, in via Timavo, è stata annunciata la decisione di ospitare temporaneamente un gruppo di migranti, non oltre trenta, per un periodo massimo di otto settimane. Questa scelta è stata resa pubblica durante una serata di confronto presso il Teatro Invito, in cui sono state discusse le ragioni sottese a tale decisione, così come le preoccupazioni dei residenti del quartiere di Bonacina.

Il sindaco Mauro Gattinoni ha aperto il dibattito fornendo un quadro della crescente emergenza dovuta all’arrivo di migranti in Italia, con un aumento significativo dei numeri registrato negli ultimi anni. Il sindaco ha sottolineato la necessità di affrontare questa sfida con un’impostazione improntata all’accoglienza. Gattinoni ha ricordato che i colloqui con il Prefetto hanno preso avvio già nel mese di marzo al fine di delineare una risposta concreta a questa emergenza. L’ipotesi di utilizzare l’ex scuola di Bonacina per ospitare temporaneamente tra 30 e 35 migranti è stata avanzata, tenendo conto, tuttavia, che la struttura sarà demolita in futuro per fare spazio a un asilo nido. La necessità di rispettare le tempistiche del cantiere, finanziato attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), ha imposto un limite massimo di otto settimane per l’utilizzo temporaneo della struttura.

Il Prefetto Sergio Pomponio ha confermato che finora non si sono registrati problemi di ordine pubblico con i migranti ospitati nella provincia di Lecco. Ha anche evidenziato il successo dell’accoglienza diffusa, sottolineando che questa modalità favorisce una migliore integrazione delle persone nella comunità. Il sindaco Gattinoni ha garantito che la struttura sarà costantemente sorvegliata grazie all’opera volontaria di Protezione Civile e Croce Rossa.

Durante l’assemblea, sono state lanciate diverse appelli all’umanità e alla solidarietà, sottolineando l’importanza di conoscere le persone prima di giudicarle e promuovendo il dialogo tra la comunità locale e i migranti. Si è enfatizzato che il problema non risiede nelle persone che cercano di integrarsi nella società, ma piuttosto in coloro che disprezzano la cultura e i valori locali.

L’Assessore al Welfare e alle Politiche per l’Integrazione del Comune di Lecco, Emanuele Manzoni, ha condiviso alcuni dati relativi alla presenza di richiedenti asilo in città, evidenziando che ad oggi sono circa un centinaio, con una trentina di ucraini e il resto principalmente afghani, pakistani e nigeriani. Manzoni ha sottolineato l’importanza di potenziare il Servizio di Accoglienza e Integrazione (SAI), un modello di accoglienza condiviso dai comuni italiani e oggetto di richiesta di potenziamento al livello statale.

Cinzia Bettega, consigliera comunale, ha espresso alcune preoccupazioni e ha sottolineato l’importanza di affrontare la questione dell’immigrazione musulmana in maniera equilibrata. Questo ha suscitato una reazione nel pubblico, ma don Marco Tenderini, sacerdote di Bonacina e responsabile della Caritas decanale, ha invitato a non generalizzare e a cercare un “piccolo supplemento di umanità.”

In sintesi, la decisione di ospitare temporaneamente i migranti a Bonacina è stata adottata come risposta all’emergenza causata dall’aumento dei flussi migratori in Italia. L’obiettivo è garantire un’accoglienza adeguata e promuovere, allo stesso tempo, l’integrazione dei migranti nella comunità locale. La situazione verrà attentamente monitorata e saranno effettuati sforzi per affrontare le preoccupazioni dei residenti, mantenendo un approccio equilibrato che promuova la comprensione reciproca.