Ex campeggio a Mandello: il tar ha respinto la sospensione dei lavori

Il Tribunale Amministrativo Regionale ha respinto per la seconda volta la richiesta di sospensiva degli atti riferiti all’intervento nell’area ex campeggio a Mandello. “Questa decisione rappresenta una significativa conferma dell’efficacia delle azioni intraprese dall’amministrazione”. Queste le parole del primo cittadino Riccardo Fasoli.

I lavori nell’ex area campeggio di Mandello, situata tra via Lungo Lario e via Giulio Cesare, erano in corso di svolgimento ma erano stati interrotti alla fine di giugno. Durante gran parte dell’estate, questa questione è stata oggetto di lunghe discussioni e dibattiti spesso intensi, con dichiarazioni forti provenienti dal gruppo politico e consiliare di minoranza noto come Casa Comune per Mandello. Questi interventi hanno incluso commenti accesi e senza mezzi termini sulla situazione.

In risposta a tali commenti, il sindaco Fasoli e la maggioranza hanno deciso di non rispondere direttamente o di farlo solo occasionalmente, seguendo una precisa linea comunicativa.

L’opposizione, ovvero Casa Comune per Mandello Democratica, non ha mancato, come sempre, di dare il proprio parere a riguardo: “Fasoli confonde i piani come al solito. La questione del Tar riguarda un contenzioso tra il privato e il Comune e non definisce tutta la vicenda urbanistica. Casa comune col TAR non c’entra nulla. Noi abbiamo depositato esposto in Procura come noto.

Restano aperte ancora partite decisive: la competenza paesaggistica della Provincia su tutta la pratica urbanistica come da loro lettera del giugno scorso. Non è mica andata in prescrizione la lettera caro Fasoli; resta aperta la procedura di sospensione dei lavori del Comune legata a doppio filo a quello che accerterà l’Autorità di Bacino in merito all’occupazione dell’area demaniale da parte della costruzione. Occupazione che noi riteniamo avvenuta, come provato da accertamenti tecnici.

Sappia Fasoli che noi non resteremo certo fermi ad aspettare ma stiamo già assumendo altre iniziative formali verso gli enti competenti. Quindi, la questione è tutt’altro che conclusa ed è fuorviante portare all’attenzione la decisione del TAR come pietra tombale della vicenda. Restano aperte ancora tematiche pubbliche estremamente rilevanti”.