Due mondi un unico mondo: Daniela Fiocchi di Fdi interviene a Osnago

Sono onorata di promuovere per conto di F..li D’Italia questo incontro che si muoverà su due temi; uno di taglio informativo riguardo alla Riforma Cartabia che, dopo anni di revisioni, ha finalmente introdotto come obbligatoria la mediazione penale e la facoltà per l’autore del reato di attivarsi fattivamente per un risarcimento non solo economico, ma anche morale, in favore della vittima.
Un importante traguardo di civiltà che la nostra legislazione attendeva da tempo. Un incentivo per sensibilizzare le parti coinvolte in un fatto. Reato che guarda a 360 gradi.
Un avanzamento educativo e sociale che coinvolge tutte le istituzioni ma di cui si parla poco o nulla.
La tecnica della Giustizia riparativa è un mondo tutto nuovo che sta nascendo oggi.
Divulgare questo messaggio è per me, sia in qualità di Avvocato che di Responsabile Provinciale Dipartimento Rapporti con le Forze dell’Ordine di F.lli D’Italia, diventata una missione.
Ringrazio F.lli D’Italia per la grande opportunità che mi sta dando e sono onorata della
fiducia concessami.
Il secondo tema che verrà trattato in occasione dell’evento sarà di tipo pratico attraverso le testimonianze dirette di due detenuti, di cui uno attualmente ristretto presso la Casa di Reclusione II di Bollate.
Le loro testimonianze saranno rivelatrici di una realtà sconosciuta e credo potrà dare un significato diverso ad un pensiero costante che pone in una luce negativa coloro che hanno compiuto un reato.
Avere la possibilità di conoscere da vicino esperienze così drammaticamente pesanti, potrà fornire un ulteriore strumento di sensibilizzazione del mondo delinquenziale.
L’associazione MY Urby, che con me promuove il convegno si occupa di coinvolgere le scuole secondarie. Il progetto “ La Fatica di essere giovani” sviluppa un percorso parallelo di potenziamento ed accrescimento dell’intelligenza emotiva, con il supporto di attività mirate alla prevenzione all’interno del mondo scolastico ed un approccio riparativo all’interno del carcere.
Questi percorsi sono autorizzati dalla Direzione carceraria e dal Tribunale di Sorveglianza di Milano, compatibilmente con le misure di sicurezza.
Vi attendo a questo incontro, da cui sono certa, che i partecipanti, ne usciranno con almeno una riflessione in più.