Droga a fiumi in Brianza, anche due Robbiatesi coinvolti

Oltre due anni e mezzo di indagini iniziate nel settembre 2021 a seguito dell’arresto di un cittadino italiano, allora 30enne, a carico del quale fu sequestrato un chilo di marijuana, un lavoro che ha permesso di documentare le responsabilità di appartenenti a tre distinti sodalizi collegati tra loro, uno operante nel Vimercatese, uno nella Provincia di Milano ed uno in quella di Pavia, che a vario titolo dal dicembre 2021 ad aprile 2022, si sono resi responsabili di diverse cessioni di stupefacente di tipo cocaina ed eroina nella provincia di Monza e Brianza (nei comuni di Vimercate e Bernareggio), nella Provincia di Milano e in quella di Pavia.

Le indagini, condotte dalla compagnia carabinieri di Vimercate, al comando del maggiore Mario Amengoni, coordinate quindi dal Comando provinciale di Monza e Brianza, guidati dal colonnello Gianfilippo Simoniello, si sono concluse nella giornata di lunedì scorso, 30 gennaio, con l’arresto di otto persone, quattro magrebini e quattro italiani tra Carnate, Concorezzo, Monza e Robbiate e il deferimento in stato di libertà di 20 persone per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.

Arresti domiciliari invece per due coniugi 46enni, italiani di Robbiate: la donna era stata arrestata durante le indagini, il 23 febbraio 2022, fermata alla guida della propria auto a Vimercate con 5 grammi di cocaina e 2 di eroina. Lui, il marito, 44 anni, era finito nei guai già nel 2020 a seguito di una clamorosa inchiesta che quell’anno aveva permesso di bloccare un carico da 24 chili di hashish e il robbiatese era stato trovato con 6 chilogrammi di hascish. Titolare di un’officina meccanica, la gestiva con un amico originario di Melito Porto Salvo (Reggio Calabria). Entrambi erano finiti ai domiciliari insieme ad un altro complice, calabrese di Bovalino ma domiciliato a Zinasco nel Pavese. Un’inchiesta che era partita da San Luca e Bovalino, in Calabria, passando per Milano, Monza e Lecco, per arrivare nella ricca terra di Baviera in Germania. Era l’impero delle cosche Pelle-Vottari e dei Giorgi «suppera», già diventate famose in tutto il mondo per la strage di Duisburg. E i fratelli Giuseppe e Sebastiano Pelle, 30 e 31 anni, che giovanissimi si erano stabiliti in Germania, erano le nuove leve dell’organizzazione.

L’avvocato dei robbiatesi: sono estranei

Per i due coniugi di Robbiate il loro avvocato, Biagio Ruffo, è sicuro dal canto suo di poter dimostrare la loro estraneità all’organizzazione: “I miei clienti sarebbero tra coloro che hanno comprato in un paio di mesi un certo quantitativo di stupefacenti che per l’accusa era da vendere al dettaglio. In realtà c’è da dire che lui è un assuntore di cocaina e, per un certo periodo anche di cocaina; la moglie è rimasta invece coinvolta poiché il marito, essendo agli arresti domiciliari per l’altro procedimento, e non potendo muoversi da casa, andava lei a prendere il <<fabbisogno>> di droga per il marito. Fino a quando non è stata appunto fermata e denunciata. La denuncia è quindi di detenzione a fini di spaccio ma dimostrerò che le quantità che sono state comprate non sono quantità industriali poiché in diversi mesi un tossico spende 10-15mila euro per drogarsi. Tanto che durante la perquisizione dell’altro giorno non è stato trovato assolutamente niente. E’ questo – conclude l’avvocato Ruffo – quanto mi riprometto di dimostrare”.

Secondo gli uomini dell’Arma sarebbero soprattutto questi otto le menti e le braccia dell’organizzazione che gestiva un’importante fetta di mercato nello spaccio di stupefacenti, in particolare cocaina ed eroina. Sono state migliaia le cessioni di droga documentate, nonché compravendita di 40 kg di cocaina ed eroina per un traffico che si stima in oltre 120mila euro.

Per l’esecuzione delle misure cautelari in carcere, emesse dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Monza, è stato necessario un grande spiegamento di forze: cinquanta uomini coordinati dal Comando Provinciale di Monza e Brianza che ha visto impegnate le Compagnia di Vimercate in primis, di Monza, di Desio e Seregno e e il Nucleo investigativo di Monza. E ancora, non è mancato il supporto dei reparti territorialmente competenti di Abbiategrasso, Corsico, Vigevano e Merate.

La centrale dello spaccio aveva la sua sede presso Cascina Rossino, a Ornago. Carabinieri della Compagnia di Vimercate nel boschetto di via per Ornago. Dopo aver cinturato la zona, nei pressi di un casolare più volte segnalato per il continuo andirivieni di auto, il pusher, in Italia senza fissa dimora, aveva maldestramente tentato di disfarsi di un marsupio con all’interno 200 grammi di eroina, 20 di hashish, e 100 di cocaina,