Disservizi Trenord, si avvicina la data limite di pagamento dei biglietti dell’estate scorsa

Si avvicina sempre di più la data di scadenza entro la quale, gli utenti che hanno effettuato il pagamento dei propri abbonamenti attraverso PayPal nei mesi compresi tra maggio e agosto 2022, dovranno dimostrare di aver saldato il loro debito nei confronti di Trenord, e in caso non lo avessero ancora saldato, provvedere di farlo entro il 31 marzo 2023.

La domanda che sorge spontanea riguarda il fatto che i passeggeri, nei 4 mesi estivi, abbiano comprato il biglietto tramite il circuito PayPal, siano saliti, abbiano mostrato il biglietto al controllore attraverso il cellulare, ma che in realtà abbiano viaggiato in maniera gratuita poiché i trasferimenti attraverso quella piattaforma si sono rivelati problematici per Trenord.

A tutti gli utenti che avrebbero viaggiato “gratuitamente” è stato inviato un avviso, attraverso una mail, in cui la società di trasporti richiede una verifica agli utenti dei loro presunti mancati pagamenti in quel lasso di tempo, sollecitandoli, in caso di mancato pagamento, di farlo entro il 31 marzo tramite sito o app.

Molti pendolari che hanno ricevuto il messaggio c’è chi ha pensato a una truffa, chi invece si lamenta dei continui disservizi pensando che Trenord non solo sia in ritardo con i treni ma anche con i pagamenti, da capire l’entità delle mancate riscossioni e quanti effettivamente metteranno mano al portafoglio. 

Questa strana richiesta di Trenord è solo una delle inefficienze che il gestore dei trasporti lombardo riversa sui pendolari. Il sistema dei rimborsi previsto da Trenord è inadeguato a compensare i pendolari vessati da anni di ritardi e cancellazioni sulle linee lombarde. 

Nicola Spadafora, presidente CONFAPI (Confederazione italiana della piccola e media industria) di Milano, ha spiegato: “Che ne pensi se si mettessero a gara i trasporti regionali? Potrebbe restare Trenord, ma potrebbero anche subentrare altre aziende. In ogni caso, grazie alla concorrenza, la qualità aumenterebbe di sicuro –ha commentato- sei convinto anche tu che le migliaia e migliaia di pendolari che ogni giorno viaggiano tra casa e lavoro hanno diritto a un servizio migliore di quello attuale? Se sì, l’unica strada per migliorare è quella di rimettere in discussione tutto. Si può fare, lo dobbiamo pretendere e attuare –prosegue il presidente- se non bastassero le odissee quotidiane, l’ultimo report di Legambiente parla chiaro: 17 linee su 42 di Trenord bocciate e indice di congestione del traffico stradale a Milano aumentato del 30%. Dati terribili che sono una sentenza senza appello –continua Spadafora- tempo fa un mio amico è stato in Giappone e si è divertito a prendere il cronometro di tutte le corse effettuate sui treni. In 68 volte che ha preso linee metropolitane ed extra ha accumulato un ritardo complessivo di 12 minuti. Praticamente appena 17 secondi a corsa! Ovvio che in Italia è impensabile una cosa del genere, ma che in Lombardia vengano cancellate oltre 60 corse quotidiane e che nel post pandemia si siano persi circa 200.000 pendolari al giorno (non certo per colpa dello smart working, visto che il traffico aumenta!) è tutt’altro che accettabile –conclude- in Germania e Francia mettendo a gara i servizi si è risparmiato il 30% di denaro pubblico e sono aumentati qualità e servizi. Noi cosa aspettiamo ancora?”