Dervio, sulla vicenda degli espropri il sindaco scrive ad Anas

Ha inviato una mail ad Anas per chiedere di inviare il progetto definitivo del peduncolo sulla SS36 che sta scatendando polemiche nell’opposizione.

Il sindaco Stefano Cassinelli, che già aveva spiegato la questione in una lettera ai cittadini, confermando che non sarebbero stati espropriati edifici privati per la realizzazione dell’arteria, risponde così alle accuse di Insieme Per Dervio secondo cui l’Amministrazione non si sarebbe attivata per avvertire i residenti degli espropri dei vari terreni decisi da Anas.

“Alcuni cittadini hanno segnalato con grave e legittima preoccupazione che Anas ha inviato le lettere preliminari di avviso di esproprio per la realizzazione del Peduncolo di collegamento tra Ss36 e Sp72 – ha spiegato Cassinelli – Nelle lettere risultano indicati mappali con numeri riferiti agli edifici/abitazioni dei cittadini. Nulla del genere è mai stato comunicato al Comune di Dervio che è stato chiamato alla conferenza di servizi per il progetto preliminare con gli altri enti. Ho personalmente chiamato l’ingegner Pietro Gualandi, dirigente Anas e responsabile di progetto, che ha assicurato che nessun edificio residenziale è interessato dai lavori per il peduncolo. Ha assicurato che i mappali indicati sono riferiti alle pertinenze e che la comunicazione preliminare di esproprio può essere oggetto di osservazioni entro 30 giorni dal ricevimento della raccomandata e di seguito è possibile fare ricorso. Il Comune non ha ruolo nella progettazione che è di interesse nazionale e inserita nelle opere legate alle Olimpiadi invernali, il Comune ha fatto una serie di richieste finalizzate alla tutela del territorio e all’abbattimento dei rumori. Mai, in alcun progetto, è stato ipotizzato di espropriare edifici. L’Amministrazione comunale, dopo il confronto con l’ingegner Gualandi di Anas, si sente di tranquillizzare i cittadini legittimamente allarmati dalla lettera in questione. Il Peduncolo è un’opera importante per il paese ma il Comune sarà in ogni modo al fianco dei cittadini qualora il progetto definitivo, non ancora visionato, preveda di espropriare abitazioni».