Da Ats il piano prevenzione per il caldo

Con l’arrivo dell’estate parte il piano per la prevenzione degli effetti delle ondate di calore: l’attenzione è rivolta verso le persone più fragili tra cui: i bambini, gli anziani, i malati cronici, ma anche chi vive in condizioni di povertà.

Durante la conferenza stampa organizzata ad hoc, il primo ad intervenire è stato il direttore generale di Ats Brianza Carmelo Scarcella:” l’obiettivo è quello di attuare interventi finalizzati a proteggere la popolazione sensibile, dalle ondate di calore:  anziani, persone affette da malattie croniche o patologie respiratorie, persone che vivono da sole o in condizioni abitative inadeguate. L’informazione è l’attività più importante all’interno di questo piano, rivolta sia ai soggetti a rischio ma anche ai tanti enti e professionisti che possono veicolare consigli, avvertimenti e fornire un supporto”.

Successivamente è intervenuto il direttore sanitario Aldo Bellini:”Abbiamo pubblicato sul sito dell’Ats  il materiale informativo sul tema delle ondate di calore,  il collegamento al sito di ARPA Lombardia per la consultazione del bollettino Humidex e i numeri utili, pubblicheremo inoltre sui social network di ATS tutto il materiale informativo dedicato, relativo a diverse categorie e situazioni legate al caldo”.

L’obiettivo è creare una rete anche con Prefetture, Asst, Croce Rossa e Croce Bianca, Comuni e CSV, oltre che agli erogatori (Centri Diurni disabili, Centri Socio Educativi, Residenze Sanitarie Assistenziali, Servizi di Formazione all’Autonomia, Erogatori ADI ecc.) e alle Aziende.

Secondo Ats ci sarebbero circa 350.000 cittadini a rischio nel nostro territorio (250.000 in provincia di Monza Brianza e 100.000 nel Lecchese), con un 2,6% a rischio alto, il 30,8% medio-alto e il restante a rischio medio.

L’obiettivo di Ats è riuscire a creare una sorta di banca dati della fragilità nel lecchese, in modo da poter intervenire miratamente il caso di bisogno.

“L’anno scorso però – Specifica Scarcella – su 139 Comuni, soltanto una decina hanno contribuito nel fornirci informazioni utili a costruire il profilo di fragilità dei cittadini”.