Caso Vannacci: in consiglio comunale bocciata l’idea di revoca del cda del monastero

Un consiglio comunale abbastanza acceso quello di ieri sera a Calolziocorte, quando un ordine del giorno presentato da Diego Colosimo per Cambia Calolzio, con il supporto dell’altro gruppo di minoranza Calolziocorte Bene Comune, è stato respinto. L’ordine del giorno richiedeva la rimozione di Armando Friburghi, un consigliere delegato dell’amministrazione comunale, dal consiglio di amministrazione della Fondazione di Santa Maria del Lavello. La richiesta era basata su un’accusa di palese violazione dello statuto e del codice etico dell’Ente in seguito al “caso Vannacci”.

La controversia ha raggiunto il suo culmine quando la maggioranza ha votato compatta per respingere la richiesta di destituire il rappresentante. La discussione ha visto diversi punti di vista, con alcuni consiglieri esprimendo opinioni discordanti riguardo alla situazione.

Fabio Pio Mastroberardino, tra gli altri, aveva già espresso la sua preoccupazione per la concessione di una sala del Monastero in un evento controverso nei giorni precedenti. Alcuni consiglieri, come Daniele Butti, hanno cercato di evitare l’etichettatura univoca dei contenuti dell’evento come razzisti, omofobi o sessisti, chiedendo di non politicizzare ulteriormente la questione.

L’assessore Dario Gandolfi ha sollevato un punto interessante, affermando che l’etica in un ambiente democratico è soggettiva. Inoltre, ha letto un messaggio inviato da Friburghi in cui egli esprimeva preoccupazioni sull’opportunità di ospitare l’evento al Monastero.

Un punto cruciale della discussione è emerso quando Silvia Bosio ha sottolineato che Friburghi non aveva il potere di cambiare unilateralmente la decisione poiché non era l’amministratore unico della Fondazione, ma un membro del consiglio di amministrazione.

Le minoranze, guidate da Diego Colosimo, hanno fatto quadrato e sostenuto che la concessione della sala al Monastero aveva superato i limiti, soprattutto perché alcuni membri del consiglio di amministrazione erano presenti all’evento. Hanno anche sollevato preoccupazioni sulle violazioni della “sacralità” degli spazi del Lavello in passato.

Cesare Valsecchi ha proposto che la Fondazione istituisca un comitato di sorveglianza per il rispetto del codice etico, ma ha sostenuto comunque la richiesta di revoca degli amministratori accusati di aver danneggiato la Fondazione concedendo una sala per l’evento in questione.

Nonostante il respingimento dell’ordine del giorno di Diego Colosimo, sembra che egli abbia dichiarato che non lascerà cadere la sua richiesta. La situazione continua a destare interesse e dibattito nella comunità di Calolzio, con opinioni divergenti sui passi successivi da intraprendere.