Bivacco al Due Mani di nuovo imbrattato, il Cai pensa a smantellarlo

L’impegno di lavorare per il bene della collettività è una sfida costante, spesso accompagnata da decisioni difficili. Nel caso del CAI Ballabio (Club Alpino Italiano), questa sfida si è manifestata recentemente con la questione del Bivacco Locatelli, situato sulla cima del Due Mani. La necessità di prendere decisioni dolorose, come la temporanea chiusura del bivacco per questioni di igiene e rispetto verso gli escursionisti, solleva interrogativi importanti sulla gestione delle risorse pubbliche.

Il Bivacco Locatelli è una struttura essenziale per gli amanti della montagna, ma il suo stato attuale rappresenta una preoccupazione per il CAI Ballabio. Gli episodi di vandalismo e danneggiamenti alla struttura sono sempre più frequenti, mettendo in discussione la sua sopravvivenza. La sottosezione locale del CAI sta valutando seriamente la possibilità di rimuovere definitivamente il bivacco. Questa decisione, se attuata, rappresenterebbe una mossa drastica, ma comprensibile, alla luce degli atti di vandalismo e delle preoccupazioni per la manutenzione.

Il Bivacco Locatelli è stato originariamente concepito come una struttura d’emergenza, a disposizione della comunità per situazioni critiche in montagna. Tuttavia, nel tempo, sembra che sia stato oggetto di abusi e danneggiamenti, lontani dall’uso previsto. Il CAI Ballabio ha riconosciuto l’importanza di intervenire e sta cercando di trovare i fondi necessari per smantellare definitivamente questa struttura.

È importante sottolineare che il Bivacco Locatelli dovrebbe servire alla comunità escursionistica e non come luogo per “festini” privati. L’invito rivolto agli autori dei danneggiamenti a presentarsi e confrontarsi con il CAI è un segnale di apertura e dialogo. Il CAI desidera trovare soluzioni per preservare la struttura, ma ciò richiede la collaborazione di tutti coloro che ne usufruiscono.

Il dilemma del CAI Ballabio riflette la complessità di preservare le risorse pubbliche e le strutture destinate a servire la comunità. Le decisioni prese ora avranno un impatto duraturo sulla disponibilità di tali risorse per le future generazioni di amanti della montagna. La speranza è che, attraverso il dialogo e il coinvolgimento della comunità, si possa trovare una soluzione che preservi questa struttura preziosa e la renda fruibile a tutti, come originariamente previsto.