Barzago, cerimonia in ricordo di Vittorio Arrigoni

Un discorso per la pace nel ricorso del cooperante ucciso Vittorio Arrigoni. È quello che ha fatto Mirko C’eri sindaco di Barzago domenica 5 novembre in occasione della Giornata delle Forze Armate.

Ecco cosa ha detto:”E’ la giornata dedicata all’Unità Nazionale e alle Forze Armate, e ricorda un giorno di tanti anni fa, il 4 novembre di 105 anni fa, per la precisione, quando finiva la Prima Guerra Mondiale.


Vorrei prima di tutto salutare e ringraziare per la presenza e la collaborazione il parroco don Giovanni, il Gruppo Alpini, la classe quinta della scuola primariacon le insegnanti, il delegato ANPIrappresentanti delle associazioni del paese e i consiglieri comunali. 

Prendo in prestito le parole pronunciate il 4 novembre 2010 da Giorgio Napolitano, presidente della Repubblica, scomparso a settembre di quest’anno. “Nell’attuale periodo storico di profondi mutamenti e drammatiche trasformazioni che mettono in pericolo i valori fondanti della nostra società e il nostro stesso benessere economico e sociale, nessun paese libero e democratico può sottrarsi al dovere di contribuire alla stabilità e alla sicurezza della comunità internazionale.
Le Nazioni Unite, l’Alleanza Atlantica, l’Unione Europea sono interpreti e strumenti operativi di questo dovere condiviso”. 

Purtroppo sono parole valide ancora oggi, a distanza di 13 anni. Quello che sta accadendo nell’est dell’Europa e in Terra Santa è lì a dimostrarcelo, la guerra è tornata e continua a mostrarci distruzioni e atrocità.  Non dobbiamo dimenticare che esistono decine di conflitti in corso in altre parti del mondo, anche se non vengono spesso ricordati. Secondo un rapporto dell’agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite, alla fine di giugno nel mondo si potevano contare 110 milioni di persone costrette a sfollare, 1,6 milioni in più rispetto alla fine del 2022. 

Una maestra di una scuola, qui in Brianza, qualche decennio fa, rivolse una domanda ai suoi alunni, abbastanza difficile secondo me:

“ Cosa devo fare per volere la pace?

Un suo alunno, di nove anni, così rispose alla sua maestra: 

“ Per volere la pace devo guardare intorno a me per vedere se tutti hanno il necessario, la gioia di vivere, la libertà di parlare, di lavorare, di pregare, di amare, proprio come me, che ho tutte queste cose e vivo bene, ogni giorno.”

Questo bambino di nove anni si chiamava Vittorio Arrigoni: bulciaghese, giornalista, scrittore, attivista e pacifista ucciso nel 2011 nella Striscia di Gaza, a 36 anni.

Ragazzi, mi rivolgo soprattutto a voi. Stiamo celebrando una ricorrenza storica, lontana nel tempo perché siamo troppo giovani, ma con lo sguardo preoccupato sul presente. Il vostro contributo, le vostre riflessioni di questa mattina hanno un duplice valore:

– onorare i nostri Caduti: li ringraziamo per il loro sacrificio. La loro memoria silenziosa è un monito per noi e ci incoraggia ad amare e ricercare sempre la pace;

nello stesso tempo ci ricordate che:

– la pace, quella vera, va costruita, difesa e consolidata ogni giorno, anche nella vita quotidiana di ognuno di noi. 

Ciò vale per gli adulti e per voi bambini. Conoscere e ricordare il passato è importante, così come è importante mantenere viva la memoria di chi ha dato la vita per il nostro Paese. 

La ricorrenza del 4 novembre, dopo 105 anni, assume pertanto un significato ancor più profondo: rendiamo onore ai soldati, agli alpini, ai marinai, agli avieri, ai carabinieri e ai finanzieri che operano nelle aree di crisi con perizia, abnegazione ed entusiasmo. Riconosciamone l’impegno e la professionalità.