Acquapark di Dervio, l’opposizione attacca e il sindaco risponde: tutto regolare

Acquapark di Dervio, è guerra tra opposizione e maggioranza relativamente al fatto che la struttura non è stata ancora smantellata.

Scive Davide Vassena di Insieme per Dervio: «»L’acquapark/ninjapark di Dervio è da una settimana una presenza abusiva, occupando senza autorizzazioni la spiaggia e il lago. Mancava solo questo nella controversa vicenda della struttura acquatica voluta dalla Giunta comunale, ma è proprio così».

Il 13 settembre è infatti scaduta la concessione demaniale di 120 giorni rilasciata dall’Autorità di Bacino del Lario: entro tale data la spiaggia della Foppa e l’antistante specchio d’acqua secondo l’opposizione avrebbero dovuto essere ripristinati e restituiti al demanio liberi da ogni costruzione. Invece le installazioni acquatiche sono ancora lì, come la pedana sulla spiaggia e le casette utilizzate come bar e ristorante. 

Il sindaco Stefano Cassinelli prontamente risponde: tutto regolare, anzi «La prima stagione del nuovo Ninjapark e Acquapark di Dervio è stata molto positiva e conti alla mano i benefici per il paese sono evidenti perchè le casse comunali incassano 42.950 euro a cui si aggiungono altri importanti benefici: i posti di lavoro generati da questa attrazione, i proventi da parcheggi e la visibilità per Dervio sul fronte turistico e naturalmente i benefici per tutte le attività commerciali e turistiche del territorio».

Ma per l’opposizione la vicenda non è conclusa: «Non si tratta di una questione tecnica, ma di sostanza. Il Comune aveva infatti chiesto una concessione limitata a 120 giorni non a caso, perché questo è il termine che, per legge, distingue le installazioni provvisorie, con procedure semplificate, da quelle che invece devono seguire un iter più complesso, e necessitano di permessi di enti sovracomunali, tra cui l’autorizzazione paesaggistica.Ma per smontare tutto entro il 13 settembre bisognava iniziare forse già in agosto, visto che per il montaggio sono serviti 40 giorni. Ecco allora l’espediente: far finta di niente e tenere aperto fino all’ultimo, ben sapendo che poi l’area sarebbe rimasta occupata oltre la scadenza della concessione: ma ora questa occupazione è illegale! E non è la prima volta che succede a questa Giunta: anche la biglietteria del famigerato ticket di Corenno risulta installata provvisoriamente per 120 giorni per non chiedere permessi sovracomunali, mentre invece è lì ormai da 3 anni» 

L’Amministrazione comunale risponde: «Abbiamo deciso altresi di usare i proventi per migliorare le strutture al servizio dei bambini di Dervio e per questo ha lanciato un altro progetto innovativo per un parco pubblico della Provincia di Lecco ovvero una casa sull’albero nel parco giochi della Boldona e altri interventi sempre destinati all’infanzia. Un modo di dare una opportunità in più ai nostri bambini a contatto con la natura andando così a rendere ancora più bello il parco giochi che è già inclusivo. L’amministrazione comunale ringrazia l’Autorità di Bacino per aver sostenuto il progetto che si è dimostrato vincente per il lago di Como», ha scritto il sindaco che ha pubblicato il progetto della Casa sull’albero che verrà realizzata.

Ma Insieme per Dervio ricorda la vicenda dall’inizio e rincara la dose:

«il 24 gennaio il Comune chiede l’occupazione di un’area demaniale per installare acquapark, ninjapark e strutture annesse per USO PUBBLICO GRATUITO. La richiesta viene poi modificata dal Comune con decorrenza dal 17 maggio (da lì partono i 120 giorni scaduti il 13 settembre) in una nuova domanda per USO PUBBLICO CON TARIFFE SIMBOLICHE, autorizzata dall’Autorità di Bacino il 14 giugno, quando la struttura era in acqua già da un mese. 

Il tipo di domanda determina il costo della concessione, che è molto minore se la chiede un Comune per attività istituzionali, piuttosto che un privato a scopo di lucro: ma un biglietto da 13 euro per 30 minuti di ninjapark non è propriamente una tariffa simbolica! 

Successivamente però il Comune chiede all’Autorità di Bacino di girare alla società Silpion srl la gestione delle attività oggetto di concessione. Tale richiesta viene autorizzata il 31 luglio dopo l’invio da parte del Comune della documentazione necessaria, avvenuto solo dopo che la minoranza aveva presentato in Consiglio Comunale delle interrogazioni sull’argomento, mentre la società gestiva la struttura da due mesi. 

Quando il 2 maggio il Comune assegna l’appalto alla Silpion era ancora vigente la domanda presentata in gennaio per un uso gratuito: ciò nonostante, il Comune concede a un privato la gestione ventennale di un servizio che sarebbe stato autorizzato per meno di quattro mesi. Sorge spontaneo chiedersi come sia possibile che un’amministrazione comunale avvii un bando da 549.500 euro per dare in gestione un servizio non destinato a produrre reddito (o comunque, anche dopo la modifica introdotta a maggio, un reddito simbolico); e specularmente, come sia possibile che un’impresa privata abbia fatto un’offerta di tale entità con davanti una prospettiva simile». 

L’opposizione: Cassinelli deve spiegare l’appalto

Infine Vassena conclude: si aggiungono le perplessità già sollevate dagli appalti: quello per la fornitura e gestione del ninjapark, con 15 invitati ma una sola offerta pervenuta dalla Silpion, che ha iniziato a montare la struttura acquatica quando ancora le procedure d’appalto erano in corso, anziché acquistarla, come previsto, solo dopo l’assegnazione dell’appalto, e quello per la fornitura e la gestione delle casette per bar e ristorante, il cui vincitore avrebbe dovuto pagare 48 mila euro di canone al Comune, ma poi, dopo una velocissima gara andata deserta, subito assegnato a un’azienda legata contrattualmente alla Silpion, senza riscuotere più neanche un euro di canone.  In conclusione, per evitare qualsiasi supposizione, basterebbe che questa amministrazione spiegasse le ragioni che hanno portato a fare questo tipo di scelte, cominciando magari col chiarire una volta per tutte se l’amministratore unico della Silpion sia la stessa persona che risulta tra gli stretti collaboratori del sindaco Stefano Cassinelli nella gestione dei Forti di Colico».