Faida tra rapper, Sara torna a casa a Verderio

Sara Beh Salha, la ventenne di Verderio, coinvolta nell’operazione dei carabinieri che la scorsa settimana hanno arrestato nove giovani per rapina, lesioni e sequestro di persona, dopo un interrogatorio di garanzia davanti al Gip di Milano Guido Salvini è stata scarcerata. La giovane, accusata di aver fatto da “esca” per una delle crew rivali della sua è seguita dagli avvocati Antonino Crea e Marcello Perillo. Dopo aòlcuni giorni di carcere è tornata a casa dalla nonna a Verderio in regime domiciliare ma con due ore di uscita libera al giorno.

Sara aveva fatto da esca per la rapina, ma non lo sapeva

Vittime delle incursioni di bande rivali tra i rapper Simba da Rue, partecipe al pestaggio, e Baby Touchè, sarebbero due soggetti (Akrem Ben Haj Aouina e Thomas Calcaterra) attirati in una trappola, a maggio scorso, per vendicare l’accoltellamento di Dago Fabio Carter Gapea, palermitano di origini togolesi cresciuto a Lecco. Secondo gli inquirenti, mantenendo con l’amico addirittura il contatto live tramite la condivisione della posizione sul cellulare e auricolari nelle orecchie , Sara Beh Salha avrebbe fatto da esca, uscendo con la vittima designata salvo poi condurla nella via in cui si è consumato l’agguato. La giovane avrebbe confermato la circostanza al Gip negando però di conoscere il vero intento: «Non credevo si trattasse di una vendetta e che volessero sequestrare e rapinare Akrem Ben Haj Aouina e Thomas Calcaterra – avrebbe detto la ragazza – credevo in uno scherzo».

«È stata premiata la scelta di sentire Sara per prima e di aver ascoltato le sue dichiarazioni – hanno commentato gli avvocati Antonino Crea e Marcello Perillo – Alla fine la nostra scelta difensiva è stata seguita da quasi tutti gli imputati che hanno ammesso gli addebiti. Da parte nostra andremo a trovarla ma ora Sara deve riprendere una vita normale”»

Cessate le esigenze cautelari anche per Marco Locatelli

Anche per Marco Locatelli – coinvolto nello stesso episodio e intestatario del contratto di noleggio della BMW utilizzata poi per allontanarsi dal luogo del pestaggio – il giudice ha concesso i domiciliari a casa di Calusco d’Adda. Come per Sara il giudice ha tenuto conto del “corretto comportamento processuale”, “dell’incensuratezza” e “della giovane età” ritenendo altresì che le esigenze di natura cautelare si sono “notevolmente affievolite” date cessate le esigenze relative alla acquisizione della prova e dell’eventuale pericolo di inquinamento probatorio.