Lecco-Juventus NextGen 1-0, le parole di mister Foschi a fine gara

Nella 9^ giornata di Campionato di Serie C girone A il Lecco batte la Juventus NextGen di Brambilla grazie al rigore realizzato da Pinzauti.

Nella nona giornata di Campionato di Serie C girone A il Lecco batte la Juventus NextGen di Brambilla grazie al rigore realizzato da Pinzauti al 33’ della prima frazione. A fine partita è intervenuto in conferenza stampa mister Foschi.

Mister, tanti ragazzi fuori dallo stadio cantavano cori particolarmente positivi:
«Non scherziamo… Mi fa piacere quello che sta succedendo. Voglio rimarcare un aspetto: l’obiettivo era quello di creare un gruppo con spirito di sacrificio, questa era l’identità che m’interessava dare. Abbiamo giocato contro una grande squadra che ci ha messo in grande difficoltà. Siamo stati fortunati? Forse, oppure abbiamo avuto un portiere che ha fatto una grande parata. Oggi nel secondo tempo sono venute meno le gambe, era palese e lo sapevamo. Lo spirito avuto dalla squadra… Zuccon aveva male al ginocchio e ha lottato come un leone fino alla fine: ho puntato su queste cose e sono contento. Torneremo a giocare bene, ci sono partite dove devi soffrire perché gli avversari sono forti, nel primo tempo abbiamo creato anche 4-5 gol rischiando su due calci d’angolo. Nel secondo tempo era normale che la Juve ci avrebbe creato delle difficoltà, eravamo senza Mangni, Lakti, Eusepi, Maldonado, gente che non regali a nessuno. Dove non arriviamo con la tattica, dobbiamo arrivare con la bava alla bocca. Rimboccarsi le maniche per le difficoltà è una bellissima cosa».

Li avete costretti a giocare per vie laterali:
«Avevano una fisicità importante rispetto ai nostri, il più piccolo era un metro e novanta, poi Rafia non è che metta delle pallette così… Dopo Novara abbiamo lavorato sul rimanere stretti e mandarli per vie laterali, nel primo tempo siamo stati perfetti e nella ripresa siamo ripartiti male, sbagliando anche una grossa occasione al novantesimo. Abbiamo tolto loro un po’ di risorse, Iocolano batte quelle zone e se gli togli spazio è meno pericoloso».

Avevi disegnato un Lecco giocoforza diverso con i cambi:
«Ho cambiato ruolo su ruolo, non vedo nessun problema in tal senso. Per me sono tutti dei titolari, ma se qualcuno va sempre in panchina evidentemente ha qualcosa in meno di chi gioca sempre. Mi aspetto che possa andare in campo e darmi tanto per mezz’ora: qualsiasi squadra con 4-5 giocatori in meno ha la coperta corta, lo spirito giusto è questo. Dire che non ci sono cambi è riduttivo, bisogna insistere e andare dritti».

Su Buso e Pinzauti:
«Siamo stati gruppo e squadra, l’identità è questa e dev’essere questa. Sappiamo di dover far meglio dal punto di vista del palleggio, ma lo spirito di gruppo dimostrato ultimamente è quello su cui stiamo lavorando ultimamente. Il lato positivo è quello di non aver preso gol, chi ne prende pochi sta in alto e lo insegna il Südtirol dello scorso anno. Domenica abbiamo speso tantissimo, dopo tre giorni ci siamo ripresentati con gli stessi undici mentre la Juventus ne ha cambiati otto su undici: nei primi sessanta minuti tutta questa differenza non c’è stata, poi è chiaro che è subentrato un calo».

Girone competitivo ed equilibrato, arriva un’altra battaglia:
«Devo fare i complimenti ai miei collaboratori, noi corriamo e sono gli altri che si devono preoccupare della nostra condizione. Dobbiamo imparare a palleggiare di più in uscita per andare a far male, facendolo per novanta minuti e non solo per una frazione di gara. La nostra intenzione era quella di far giocare Maldonado, ma se la moglie sta partorendo non è che io lo possa portare qui; Lakti è squalificato, Purro è appena rientrato, Ilari sta ritrovando una condizione ottimale, Lepore la prossima settimana lo riavremo, Mangni lo recuperiamo già giovedì: se togli tutti questi giocatori a qualsiasi squadra diventa dura».Com’era il clima in panchina?
«Penso che io e Malgrati domani faremo il defaticante. Il presidente? Fa ridere i ragazzi, quando si vince è tutto più semplice. Ci tiene più di tutti, a modo suo cerca di darci una mano: quando le cose vanno bene va rimarcato, sta stimolando fortemente i ragazzi».