Calcio Lecco-Pordenone, le dichiarazioni alla vigilia di mister Foschi

Il tecnico bluceleste: «Lecco aspetta da cinquant’anni di festeggiare la Serie B e noi non vogliamo né fermarci né accontentarci».

Il Calcio Lecco si prepara ad affrontare domenica 12 marzo, alle ore 14:30 al “Rigamonti-Ceppi”, la delicata sfida contro il Pordenone, valida per la 31^ giornata del Campionato di Serie C girone A, con entrambe le squadre appaiate al terzo posto a quota 51 punti.

L’intervista a mister Foschi

Luciano Foschi ha parlato in sala stampa alla vigilia del match. Ecco le dichiarazioni del tecnico bluceleste

Mister, può essere una settimana decisiva?
«Non lo so, domani sera nessuno andrà in Serie B e nessuno abbandonerà l’obiettivo. Non possiamo catalogare questa partita come una delle tante, si sono creati i presupposti e siamo stati bravi a farlo; loro sono convinti di salire e hanno cambiato allenatore, ne sono convinti loro che hanno 51 punti e non vedo perché non possiamo esserlo noi. Arriviamo a questo scontro diretto da vincenti, il Pordenone evidentemente ha cambiato perché era convinto di aver fatto meno rispetto alle potenzialità. Penso che a settembre avremmo firmato per arrivare a questo momento: bene, ma non ci vogliamo fermare né accontentare, è un punto di partenza».

L’avevi preparata per affrontare Di Carlo?
«Mi dispiace per Mimmo, sono convinto che alla fine sarebbe potuto saltarci fuori tranquillamente, poi le dinamiche non le conosco. Se parliamo di numeri, io con lui al massimo ho pareggiato. Mirko Stefani è stato un mio giocatore e lo conosco bene, non so dirvi cosa farà perché non ha mai allenato ma è una grande opportunità. Pensare di avere dall’altra parte un mio ex giocatore mi fa pensare che sto invecchiando (ride, ndr). Forse qualche problemino ce l’hanno e dobbiamo essere bravi a evidenziare i loro errori. Abbiamo riguardato la partita di Trento ed è stata buonissima, purtroppo abbiamo commesso degli errori ma abbiamo fatto molto di più a livello di occasioni: la squadra è viva e la prestazione c’è stata, d’altro canto se abbiamo perso qualcosa abbiamo sbagliato. Il Pordenone rimane una delle prime tre/quattro forze».

Su Ardizzone e Buso:
«Stanno tutti bene, tranne Martorelli».

Il Pordenone è squadra che pareggia tantissimo:
«Ha una buona difesa e forse uno dei migliori attacchi. Sono completi, magari le aspettative erano più alte e penso che abbiano deciso di cambiare per questo motivo. Noi siamo gasati, l’entusiasmo che ho palpato in città è un segnale: Lecco aspetta da cinquant’anni di festeggiare la Serie B e noi non vogliamo né fermarci né accontentarci, spenderemo ogni goccia di sudore da qua alla fine: allora vedremo il risultato e qualsiasi posizione raggiungeremo dovrà farci godere. A oggi è un campionato vincente».

Il 3-4-3 è un’opzione?
«Molto concreta, molto. Abbiamo un parco giocatori che dobbiamo imparare e sfruttare senza perdere gli equilibri: giocare così non è proibito, sono sicuro che arriveremo a proporlo in maniera concreta ma serve la disposizione al sacrificio degli attaccanti».

Su Scapuzzi:
«A Luca stiamo cercando di trovare una soluzione per farlo giocare di più, ultimamente l’abbiamo provato come interno di centrocampo. Lui nasce punta esterna e per come giochiamo noi è penalizzato: o fa il quinto o fa la seconda punta. Non so se sarà la soluzione giusta, ma stiamo provando a fare questa cosa anche con i difensori; di sicuro non bisogna perdere gli equilibri in mezzo. Mi è capitato tante volte in passato, soprattutto a Novara con Polenghi che abbiamo reinventato terzino e poi è salito a Lecce in Serie A: mi chiamò mentre ero in vacanza per ringraziarmi».

Su Doudou:
«Se penso alla partita che ha fatto, non l’hanno mai preso. Poi, per carità, se fa gol… Lui è entrato con il piglio giusto e mi dispiace non averlo domani per squalifica perché fisicamente sta bene, quindi può essere devastante. Dobbiamo puntare su chi fino a oggi ha dato meno e può essere più brillante».

Sugli arbitri:
«A Trento, però, Attys non va espulso: il regolamento dice che il rigore cancella l’ammonizione. Quella è stata tra le situazioni che l’arbitro ha interpretato bene».