Anteprima Calcio Lecco-Arzignano, le dichiarazioni alla vigilia di mister Foschi

«Scaloni ha detto che gli anni migliori li ha vissuti alla Lazio e all’Atalanta, spiegando che la nostra preparazione sia la prima al mondo».

I blucelesti di mister Foschi nel prossimo turno di campionato, in programma domenica 26 febbraio alle ore 14:30, affronteranno tra le mura amiche l’Arzignano Valchiampo, gara valevole per la 29^ giornata di Serie C girone A. Il tecnico di Albano Laziale ha parlato in sala stampa alla vigilia del match contro il club vicentino. Ecco le sue dichiarazioni ufficiali ai giornalisti presenti:

Mister, siete quasi tornati a un girone fa:
«Sotto un certo aspetto è bello, perché ci siamo creati qualcosa d’importante e sono stati bravi i ragazzi a farlo. Non ci deve dare pressione, noi possiamo fare risultato solo attraverso la prestazione: abbiamo ottenuto risultati facendo leva sul gruppo, facendo una prestazione sul nostro credo possiamo ottenere un risultato importante. In caso contrario, facciamo fatica a risolvere una partita su una giocata individuale. Vogliamo provare a creare qualcosa d’importante, che dia lustro soprattutto alla città e alla società: comincia il conto alla rovescia, adesso chi sbaglia meno alla fine la spunta. Siamo nel gruppo delle prime cinque e il nostro obiettivo è provare a rimanere lì fino alla fine; gli avversari ci sono e l’Arzignano è una squadra forte, noi ne abbiamo grande rispetto. Noi, però, siamo gli avversari di noi stessi».

Su quali giocatori puoi contare?
«Ardizzone sarà fuori, Martorelli idem, Galli si è allenato con la squadra ed è recuperato, Zambataro anche, Giudici e Buso sono a mezzo servizio e non sappiamo se li avremo. Gli altri sono tutti abili e arruolabili, delle novità inevitabilmente ci saranno: voglio mettere in campo i giocatori che stanno meglio, sono loro a far fare bella figura agli allenatori».

Ancora su Giudici:
«Abbiamo Zambataro, Lepore e Girelli da poter mettere lì, avendo anche recuperato Galli in mezzo al campo».

Cosa temi dell’Arzignano?
«Si tratta di una squadra forte che poche settimane fa ne ha date tre al Pordenone. Ha qualità, soprattutto davanti, sa giocare a calcio ed è fisica. Va temuto nel suo complesso, poi ha singoli come Belcastro, Parigi, Lunghi e Grandolfo, dietro ha una difesa abbastanza importante: è una squadra di grande rispetto, organizzata e allenata bene, non è un caso che sia in quella posizione di classifica».

Ha avuto la strada spianata nei primi minuti:
«Se la sono guadagnata però, non è che gli hanno regalato qualcosa… L’Albinoleffe ha trovato una squadra che ne ha approfittato, che oggi è quasi salva anche matematicamente ma che credo voglia entrare nei play off. Ripeto, dobbiamo pensare solo a noi stessi per poter fare qualcosa d’importante».

Sull’alternativa di Buso:
«Ha stretto i denti per allenarsi con la squadra, dobbiamo pensare anche al prosieguo del campionato. In questo momento Doudou è carico, Tordini è un potenziale titolare perché è arrivato a togliere il gap che lo divideva dagli altri, Bunino ha fatto sempre vedere il proprio valore ed è un giocatore giusto per noi. Fortunatamente abbiamo delle buone alternative e dobbiamo essere bravi a non spremere all’osso chi ha giocato di più finora».

Sul discorso palle inattive: può incidere?
«Noi cerchiamo di dedicare un allenamento ai calci piazzati a favore e contro, alla fine dell’anno possono essere determinanti in tante situazioni ma non credo sia una soluzione: lunedì ero a Coverciano e penso che facciamo tutti le stesse cose, in Italia c’è una grande qualità negli allenatori. Scaloni ha detto che gli anni migliori li ha vissuti alla Lazio e all’Atalanta, formativamente parlando, e ha spiegato come la nostra preparazione sia la prima al mondo. Forse in Serie C c’è più di un allenatore che merita la categoria superiore».

Sul valore del girone A rispetto agli altri:
«Bisogna partire da lontano e capire che valore danno le società alla Coppa Italia di Serie C, che vale come un terzo posto in ottica play off. Quando inizia questo torneo in tanti fanno giocare chi è stato utilizzato meno, ma quando si arriva in fondo i valori ci sono. La Juve ha fatto una bella cosa a ribaltare il risultato con il Foggia e poi è stata premiata ai rigori, se ci sono due squadre del girone A è perché ci hanno creduto più delle altre».