Il sindaco di Esino Lario scrive agli Enti: i nostri progetti per la sicurezza tutti fermi

Dopo le due frane una sulla strada per Esino Lario lo scorso 4 dicembre, poi sulla nuova Lecco-Ballabio nel primo pomeriggio di venerdì 9 dicembre, il sindaco di Esino Pietro Pensa ha deciso di scrivere una lettera agli organi competenti di Regione Lombardia e al Ministero degli Interni, per ottenere i fondi necessari alla realizzazione di opere di ripristino e messa in sicurezza del territorio. Un missiva ancora più urgente dopo il grave evento avvenuto sulla nuova Lecco-Ballabio, anche perché la strada viene utilizzata dagli scolari del suo comune.

«Quattro anni fa, quando la strada era ancora provinciale prima che passasse sotto la competenza di Anas, una grossa frana ha investito la carreggiata al livello dei km 15 e 16, lungo un tornante – ricorda Pensa nella lettera – La via è rimasta inaccessibile per un anno e mezzo perché i lavori per ripristinarla si sono rivelati estremamente complessi. Questo e la frana risalente a poco più di una settimana fa, rimangono gli episodi di dissesto più significativi intercorsi sotto il mio mandato.Dopo la frana del 4 dicembre, In tre giorni Anas ha rimesso in sicurezza la strada, e ne continuerà il monitoraggio lungo tutti i 24 km.

Efficienti gli enti e gli imprenditori locali

A dimostrarsi efficiente non è stata solo la società gestore, ma anche le istituzioni come la presidente della Provincia Alessandra Hofmann, il presidente dell’Autotrasporti Colombo e il 118, che nei giorni immediatamente successivi all’episodio mi hanno aiutato a risolvere il problema e ad alleviare i disagi per la popolazione. Un grazie anche alla Prefettura, in particolare alla Dott.ssa Motolese che ha sempre chiamato per avere notizie: questo significa essere vicini al paese.

Ma il primo cittadino di Esino insiste sulla prevenzione: «La lettera di attenzione da me redatta vuole mettere in evidenza quella che è l’attuale situazione, ovvero che come ente abbiamo depositato tre progetti di messa in sicurezza per i quali richiediamo risorse economiche funzionali a renderli possibili“.

Nello specifico, i progetti di cui parla il sindaco e che sono fermi al palo sono la salvaguardia del paese ed è stato predisposto dopo il forte temporale avvenuto il 31 luglio 2021, quando fiumi d’acqua hanno invaso Esino e rimosso il porfido sul 60% della superficie viabilistica. Un altro interessa la strada comunale per Ortanella, dove da tre anni è in corso una frana, e l’ultimo la zona del depuratore situato in valle. In questi casi il Comune ha fatto interventi di tamponamento dei problemi ma non li ha potuti risolvere alla radice.

Nel comune servono 900 mila euro

«Il nostro paese – prosegue Pensa – è troppo piccolo per avere la possibilità di stanziare soldi in questi lavori: tutti insieme gli interventi richiederebbero 900 mila euro, tenendo conto dei prezzi in vigore lo scorso anno, a cui probabilmente ora andrebbe aggiunto un rincaro pari almeno al 20%. Solo il primo progetto, relativo al paese, costerebbe 450-500 mila euro. Contando che abbiamo un bilancio di 700 mila euro, risulta impensabile muoverci da soli, e la frana mi ha indotto a riflettere su quanto sta accadendo non solo a Esino e nel lecchese, ma in tutto il territorio italiano, e sull’importanza di simili opere».

Un appello a trovare le risorse per le opere di sicurezza

«La speranza dei sindaci in zone fragili come la nostra, che ha bisogno di essere costantemente monitorata, è vedere finanziati ed eseguiti progetti di messa in sicurezza contro il rischio idrogeologico. Consiglio a chi ne ha la possibilità di provare a trovare un modo per farlo, stanziando le risorse in questo ambito, dove ci sono evidenti criticità. E qualora non ci dovessero essere, si escogiterà un sistema per averle».