Anche le donne di Coldiretti e Terranostra dicono “No alla violenza”

“Le due province di Como e Lecco siano protagoniste di una piattaforma di azioni per coltivare il rispetto”. E’ l’appello lanciato da Francesca Biffi, responsabile Coldiretti Donne Impresa Como Lecco e Lombardia, insieme a Debora Cartolano, presidente interprovinciale dell’associazione agrituristica Terranostra. Un primo tassello sarà sabato sera, 25 novembre, quando all’agriturismo Al Colle di Villa Guardia (ingresso da via Marco Polo, Lurate Caccivio), verrà organizzato un incontro sul tema della violenza contro le donne, dove oltre a Biffi e Cartolano, interverrà anche Piera Manfreda, vicepresidente di Telefono Donna Como.

“Il tema è quantomai attuale, anche se abbiamo dato il la all’iniziativa ancor prima dei gravi fatti di cronaca delle ultime settimane” dice Cartolano. “Quanto successo nel frattempo ci convince ancor più dell’urgenza di fare tutto il possibile per dire basta alla violenza contro le donne. Abbiamo pensato anche a un’apericena in rosa, il cui ricavato (la quota di partecipazione è di 40 euro, ndr) verrà totalmente devoluto alle organizzazioni sul territorio che aiutano donne in difficoltà”.

Passi da gigante in ordine alla parità di genere si sono fatti in ambito agricolo, che oggi vede anche sul territorio centinaia di donne alla guida delle loro imprese, che sono peraltro tra le più avanzate in termini di multifunzionalità ed efficienza. “Nel lavoro responsabile di imprenditrici si concretizza un ulteriore tassello verso l’affermazione dell’operatività del mondo femminile rurale. Abbiamo voce in capitolo perché è proprio in agricoltura  che si sviluppano progetti sostenibili coniugando famiglia, ambizioni personali, creatività e capacità di reddito. E in questo senso, le donne dimostrano grande profilo impegnando le istituzioni e la politica ad avere coraggio nelle riforme del mercato del lavoro e della lotta alle disparità”.

La tendenza all’innovazione in settori chiave per il futuro sviluppo economico risponde anche all’ esigenza di recuperare un gap che viene da lontano. Le donne, infatti (in maggiore percentuale rispetto agli uomini) dichiarano di incontrare ostacoli nel reperire fondi e accedere al credito per investimenti nell’innovazione, e ritengono necessaria, in misura maggiore dei colleghi, la formazione universitaria e aziendale sui temi della digitalizzazione.

La particolare resistenza delle imprese agricole femminili ha ragioni speciali – conclude Biffi – che si fondano sulla capacità di visione e voglia di riscatto che da sempre caratterizzano le donne in agricoltura. Le imprenditrici agricole, nelle due province lariane e non solo, hanno creato e inventato soluzioni nuove nella produzione, nei canali di vendita e nella comunicazione per rispondere alla crisi causata dal Covid e sapranno fare altrettanto anche per reagire agli effetti devastanti della guerra sul settore. La risposta è nella declinazione creativa delle possibilità aperte dalla multifunzionalità del settore agricolo: l’attenzione alla sostenibilità, soprattutto, diventa un’occasione di impresa innovativa e stimolo diffusione di una cultura del rispetto”.