La Goletta dei Laghi 2023: la sponda lecchese del Lago è inquinata

Sponda lecchese “fortemente inquinato” 1 dei 7 punti campionati dalla campagna di Legambiente in difesa delle acque lacustri italiane

Sei dei sette punti campionati sono risultati entro i limiti di legge, mentre si conferma un solo punto critico e fortemente inquinato: la foce del torrente Meria. È questo il bilancio complessivo dei campionamenti eseguiti da un team di tecnici e volontari di Legambiente sulla sponda lecchese del Lario nell’ambito di Goletta dei Laghi 2023, la campagna estiva dell’associazione ambientalista in difesa delle acque dei bacini lacustri italiani. Nel mirino, come di consueto, canali e foci, i principali veicoli con cui l’inquinamento microbiologico causato da cattiva depurazione o scarichi illegali arriva nei laghi.

«Quest’anno sul ramo lecchese del Lario abbiamo avuto risultati migliori. È possibile che le piogge recenti abbiano diluito il carico di inquinanti», ha detto Costanza Panella, presidente circolo Legambiente Lario Sponda Orientale. «Ci auguriamo che questo dato positivo sia anche il risultato di interventi che l’Ufficio d’Ambito di Lecco per opera del gestore Lario Reti hanno realizzato sulla rete fognaria e sulla depurazione».

Progetti di ciclopedonali e acquapark sono da bocciare

A Mandello del Lario, invece, il riproporsi del dato negativo alla foce del Meria conferma la necessità di un intervento, che sappiamo essere in corso con i lavori di potenziamento del depuratore. «Speriamo che gli investimenti pianificati proseguano nei tempi previsti al fine di migliorare sempre più la qualità delle acque immesse nel lago. Seguendo i prelievi di Goletta, abbiamo avuto conferma della diffusione di opere, in progetto o realizzate, di occupazione delle preziose e rare coste ancora libere, anche con consumo di suolo vicino alla riva. Il progetto di un ponte ciclopedonale non lontano dalla foce dell’Adda nel Comune di Colico, l’installazione a Dervio di strutture sulla spiaggia della Foppa a servizio del Ninjapark, il progetto di una ciclopedonale attorno al castello medievale di Lierna, la nuova costruzione a lago nell’area ex campeggio di Mandello del Lario, sono esempi del diffondersi di interventi strutturali sul demanio, al di fuori di una programmazione ragionata e condivisa».
«Come Circolo di Legambiente Lecco – dichiara Laura Todde, presidente circolo Legambiente Lecco – siamo coinvolti con il Comune di Lecco e l’impresa sociale Girasole nel progetto ‘Corridoi blu: i Fiumi come Bene Comune’ finanziato dal Bando Cariplo Effetto Eco, volto alla stipula di “contratti di fiume” uno strumento di governance territoriale condivisa con Ersaf, associazioni, Università e cittadini, che porterà entro la fine dell’anno all’individuazione di azioni prioritarie nella gestione dei corsi d’acqua in tema di miglioramento della qualità delle acque, prevenzione del dissesto idrogeologico, formazione e informazione dei cittadini, valorizzazione in termini di fruizione sostenibile di questi ambienti, necessari anche per garantire una buona qualità della vita cittadina. Questo modello, che dovrà tradursi in obiettivi di medio e lungo termine con ricadute concrete, potrebbe diffondersi anche in altri Comuni del territorio per una migliore gestione delle acque superficiali».

I risultati sono stati resi noti questa mattina durante la conferenza stampa tenutasi presso la Sala
Consigliare del Comune di Lecco. Hanno partecipato Costanza Panella, presidente circolo Legambiente
Lario Sponda Orientale; Laura Todde, presidente circolo Legambiente Lecco; Elisa Scocchera, portavoce
Goletta dei Laghi di Legambiente.
Domani 6 luglio, invece è prevista un’attività di Beach Litter, presso il Parco Addio Monti a Lecco,
nell’ambito del roadshow promosso dal progetto Blue Lakes che beneficia del coinvolgimento attivo dei
cittadini. I circoli e i volontari si fanno, ambasciatori di progetto, promuovendo iniziative di pulizia delle
spiagge come momenti utili per informare e sensibilizzare sulla problematica dell’inquinamento delle acque causato dalla presenza di plastica e microplastiche. Venerdì 7 luglio, alle ore 16.00 è previsto invece
l’incontro “Troppa o troppo poca, gestire la risorsa idrica”, presso Lario Reti Holding, via Fiandra 13 a Lecco.

Il dettaglio delle analisi microbiologiche

Nella sponda lecchese, su 7 punti monitorati, 6 sono risultati conformi alla normativa. La foce del torrente Fossone, la foce del torrente Valle dei Mulini e il lago presso la foce del torrente Esino hanno registrato miglioramenti rispetto all’anno precedente. Tuttavia, la foce del torrente Meria risulta fortemente inquinato. La nuova entrata della foce del rio Varrone, il lago di fronte alla foce del torrente Gallavesa e la foce del torrente Caldone sono tutti all’interno dei limiti stabiliti.

I prelievi di Goletta dei laghi vengono eseguiti da tecnici, volontari e volontarie di Legambiente. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli). 
È bene ricordare che il monitoraggio di Legambiente non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi per porre rimedio all’inquinamento dei laghi, prendendo prevalentemente in considerazione i punti scelti in base al “maggior rischio” presunto di inquinamento, individuati dalle segnalazioni dei circoli di Legambiente e degli stessi cittadini attraverso il servizio SOS Goletta. Foci di fiumi e torrenti, scarichi e piccoli canali che spesso troviamo lungo le sponde dei nostri laghi, rappresentano i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta alla insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano nei bacini lacustri. I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo2010) e “fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo.
GOLETTA DEI LAGHI 2023. Scarichi non depurati e inquinanti, incuria e inquinamento da microplastiche,
cementificazione e captazione delle acque sono, ancora una volta, i temi al centro di Goletta dei Laghi, che da 18 anni monitora lo stato di salute dei bacini lacustri italiani e ne denuncia le criticità, promuovendo al contempo esempi virtuosi di gestione e sostenibilità.
Da diversi anni, la campagna di Legambiente è anche l’occasione per tornare sul tema delle microplastiche attraverso il progetto LIFE Blue Lakes che ha l’obiettivo di prevenire e ridurre l’inquinamento da microplastiche nei laghi, coinvolgendo partner scientifici, associazioni, autorità competenti e istituzioni. Tra le azioni di progetto ci sono la promozione del Manifesto dei laghi, documento volontariato che ogni amministrazione locale può sottoscrivere e un roadshow di 20 tappe per sensibilizzare la cittadinanza attraverso lo spettacolo teatrale Monday, laboratori e animazione territoriale. I circoli e i volontari si impegnano attivamente come ambasciatori del progetto, promuovendo iniziative di pulizia delle spiagge come momenti utili per informare e sensibilizzare riguardo alla problematica dell’inquinamento delle acque causato dalla presenza di plastica e microplastiche. Il prossimo appuntamento è fissato per domani, 6 luglio, presso il parco Addio Monti a Lecco.
Il CONOU, Consorzio Nazionale Oli Usati, sostiene da anni la campagna estiva di Legambiente, nella convinzione che sia assolutamente necessario agire collettivamente per la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. Il Consorzio è parte attiva in questo scenario: con la sua attività di raccolta e rigenerazione degli oli minerali usati è un esempio di eccellenza di economia circolare, non solo in Italia, ma addirittura in Europa. Raccogliendo l’olio lubrificante usato alla fine del suo ciclo di vita nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli, il CONOU fa in modo che questo rifiuto – altamente
pericoloso se non gestito correttamente – si trasformi in una preziosa risorsa. Oltre il 98% dell’olio raccolto dal Consorzio viene infatti rigenerato e trasformato in nuova materia prima riutilizzabile, con benefici per l’ambiente e la salute grazie alla riduzione dell’utilizzo di risorse naturali e delle emissioni di gas serra e di altri inquinanti. Lo scorso anno in Lombardia il CONOU ha recuperato 38.533 tonnellate di olio usato.