Regione, torna sul Lario il Coregone Lavarello

È nota grazie ad un comunicato proveniente dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, l’autorizzazione all’immissione della specie alloctona Coregone Lavarello nel lago di Como. Soggetto attuatore è Regione Lombardia che, grazie all’assessorato dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste, è riuscita ad ottenere questo importante risultato per il comparto ittico comasco. Così l’Assessore Beduschi: «Grazie all’impegnativo lavoro di approfondimento tecnico ed interlocutorio con ISPRA e Ministero siamo riusciti ad assecondare la necessità del territorio Lariano riportato dai Consiglieri Dotti e Zamperini. I miei uffici provvederanno in tempi rapidi alla definizione degli aspetti tecnici e contrattuali della gestione, in modo da consentire la ripresa delle immissioni.»

In merito è intervenuto il Consigliere Regionale lecchese, Giacomo Zamperini: «Finalmente questa lettera del Ministero mette fine ad un’assurdità per la quale un pesce storico del nostro lago non era considerato autoctono, il Lavarello finalmente è tornato ad essere riconosciuto come una specie ripopolabile presso l’incubatoio di Fiumelatte (LC), dove presto l’Assessore Beduschi farà visita. Questa è una vittoria che abbiamo conquistato con determinazione: una storia assurda che finalmente si è conclusa con un lieto fine. È evidente che il Lavarello faccia parte della nostra cultura laghèè, argomento che il buon senso popolare ha sempre ritenuto scontato e che oggi viene riconosciuto anche dalla legge. Recentemente ho personalmente riportato questo tema anche al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, che si è interessato risolvendo positivamente questo problema che creava pericolo per la conservazione della specie e per l’attività dei nostri pescatori. Il Lavarello è ora una specie riconosciuta come tipica del nostro lago.»

Commenta Anna Dotti, Consigliere Regionale comasca: «Grande ed importante risultato ottenuto per la filiera dell’ittica comasca ed i suoi pescatori, a partire dalla prossima primavera, saranno immessi nel Lago di Como un massimo annui di 1.600.000 soggetti di taglia fino a 60 mm con l’obbiettivo di contribuire positivamente allo sviluppo dell’ecosistema, alla pesca sportiva e conseguentemente al comparto ristorazione tradizionale, meta attrattiva per turisti e persone locali. Ringrazio il ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica presieduto dal Ministro Gilberto Fratin e l’Assessore Lombardo all’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi. L’attenzione di queste due Istituzioni dimostra come le necessità di noi “laghèè” siano poste in primo piano nelle sedi di competenza più alte.»