Guasti alla scuola di Dervio, l’opposizione chiede un intervento

L’edificio della scuola secondaria di primo grado di Dervio (o scuola media, come la chiamano ancora in molti) sta presentando in questi giorni numerosi problemi che hanno reso meno confortevole la permanenza degli studenti e di chi nella scuola vi lavora, arrivando fino a mettere a rischio, in qualche caso, il diritto allo studio sancito dalla legge. 

Come già successo lo scorso anno, con l’arrivo dei primi freddi autunnali si stanno manifestando disagi relativamente al riscaldamento di alcune aree dell’edificio scolastico, tra cui l’aula utilizzata da uno studente disabile, dove è stata misurata una temperatura di 15 gradi poco compatibile con il comfort di chi in quegli spazi lavora o frequenta le lezioni: e il vero freddo deve ancora arrivare… 

Per qualche giorno non ha funzionato nemmeno l’impianto del montascale, che permetteva allo stesso studente di raggiungere la propria aula situata al piano superiore e quindi di frequentare la scuola, con l’impossibilità di vedere garantito il diritto allo studio previsto fin dalla Costituzione. 

Gli utenti della scuola segnalano poi altre necessità, come alcuni infissi da sistemare (che aumentano i disagi legati al riscaldamento), ma anche problemi che non sembrerebbero di difficile soluzione, come la campanella che per un lungo periodo ha funzionato solo manualmente dopo un guasto o il cancello pedonale di accesso alla scuola che deve essere aperto ogni volta a mano, anziché col comando elettrico, a causa di un altro guasto. 

Il gruppo consigliare di minoranza aveva sollecitato in Consiglio Comunale la necessità di intervenire con alcune manutenzioni presso le scuole in occasione dell’approvazione in Consiglio del Piano per il Diritto allo studio 2023-2024, così come già fatto anche lo scorso anno, a dimostrazione di quanto i problemi siano ormai noti, ma per l’amministrazione comunale non sembrano essere una priorità. La Giunta insegue infatti l’obiettivo, grazie ai soldi che verrebbero generosamente elargiti dal PNRR, di demolire l’edificio della scuola elementare per ricostruirlo ed ospitare nella stessa sede elementari e medie. Un progetto faraonico mai adeguatamente approfondito nelle sedi istituzionali ma che comunque impiegherebbe anni ad essere completato: nel frattempo però non possiamo permettere che la scuola media venga lasciata al proprio destino senza le necessarie manutenzioni, facendola gradualmente cadere letteralmente a pezzi. 

Senza contare poi l’incoerenza che ha portato la stessa Giunta a costruire un’aula magna da 90 posti (in una scuola che vorrebbero chiudere e trasferire!) al posto dell’esistente palestra: tali lavori, anziché venire completati in estate come sarebbe stato logico attendersi, hanno accumulato mesi di ritardo e, dovendo essere terminati a breve per non rischiare di perdere i relativi finanziamenti, vengono quindi eseguiti anche durante l’orario delle lezioni, alle quali arrecano un disturbo non indifferente a causa dei rumori. I fondi statali che finanziano i lavori (460 mila euro), la cui richiesta era stata avviata dalla passata amministrazione per utilizzarli proprio per la complessiva manutenzione straordinaria dell’edificio (e che avrebbero potuto risolvere tanti dei problemi manifestatisi anche in questi giorni), sono stati invece destinati dall’attuale Giunta alla realizzazione di un’aula magna che la scuola utilizzerà ben poco, eliminando una palestra che avrebbe potuto avere un ruolo per la scuola e il paese senza discutere questa scelta nelle sedi istituzionali. E per una beffarda ironia della sorte, a dimostrazione del fatto che tale intervento non fosse la priorità più urgente dell’edificio, lo stesso progetto approvato dalla Giunta riporta scritto in grande evidenza che la scuola necessiti di ben altre sistemazioni, ma che la realizzazione di tali interventi “deve essere rimandata al reperimento di altre risorse finanziarie”. Invitiamo quindi la Giunta, anziché dedicarsi ad iniziative di pura immagine, a risolvere in modo sollecito i piccoli e grandi problemi concreti delle scuole: il diritto allo studio non può attendere.