Uil Lario: malori dovuti al caldo dei lavoratori, la sicurezza è civiltà

Quel che è successo recentemente a Lodi, ( n.d.r. un operaio a causa del caldo ha
avvertito un malore che ha portato di lì a poco alla morte), spinge la Uil del Lario ad
interrogare le Istituzioni se si stia facendo abbastanza per tutelare la salute e sicurezza
dei lavoratori nei cantineri, nelle fabbriche, negli esercizi commerciali, nei vari posti di
lavoro di Como e Lecco.
Ed è una domanda che cade su un territorio come il Lario che seppur registri nella
provincia di Lecco una flessione degli infortuni nel periodo gennaio-maggio di
quest’anno rispetto a quello del 2022 mantiene, in entrambe le province, numeri
importanti: 2156 denunce di infortunio nella provincia di Como, 1494 in quella di
Lecco. Col triste primato negativo di Como che aumenta le denunce di infortunio
mortale alle 5 dei primi mesi di quest’anno.
E’ una situazione pertanto critica quella che vede troppe poche risorse, fondi,
stanziate per tutelare i lavoratori!
Non è, a parere della Uil del Lario, un problema di secondo conto tutelare la parte
debole del processo produttivo, del tessuto economico ossia il lavoratore. Diventa una
battaglia di civiltà, di affermazione del valore sociale del lavoro e della sua tutela, di
rispetto delle leggi esistenti e di, se ce ne fosse bisogno, necessità di pensarne altre
più efficaci.
Per questo la Uil, e la Uil del Lario, chiede che si arrivi ad una legge di omicidio sul
lavoro per i datori che, disapplicando le norme sulla sicurezza, causino la morte del
lavoratore. Chiede che si investano fondi, risorse negli Organi preposti alla vigilanza,
alle ispezioni, ai controlli. Chiede che non si facciano tagli trasversali negli Ispettorati
del Lavoro o all’Inail ma anzi si punti ad aumentare piante organiche ormai
depauperate e non adeguate ai compiti richiesti.
E’ un approccio pragmatico, concreto, diretto a tutelare il lavoratore quello della Uil
del Lario.
Un approccio che ci vede favorevoli alla circolare 5056 del 13 luglio dell’Ispettorato
Nazionale del Lavoro che ha ricordato, qualora ce ne fosse bisogno, la possibilità per
le aziende della Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (CIGO) nei casi in cui ilresponsabile per la sicurezza dell’azienda disponga la sospensione delle lavorazioni lì
dove sussistano rischi per i lavoratori, rischi rientranti anche nelle temperature
eccessive ( circolare Inps n. 139/2016 e messaggio Hermes Inps n. 1856/2017 ).
Circolari e disposizioni che non hanno ricadute su manuali di nicchia riservati agli
esperti di settore ma sull’effettiva salvaguardia della salute, e spesso della vita, di
operai e lavoratori.
Da qui passa, come ricordato dal progetto “workclimate Inail 2022”, la gestione e
prevenzione di vari disturbi dati da prestazioni lavorative offerte in luoghi
caratterizzati da elevate temperature: esaurimento o stress da calore, squilibri
idrominerali, sincope dovuta a calore, asma o bronchite cronica, eventi fisici avversi
che potrebbero essere tranquillamente prevenuti con una puntuale ed efficace
applicazione di quanto previsto dall’art. 2 comma 2 del decreto legislativo 81/08’ “
raccomandazioni mirate ad un’efficace pianificazione degli interventi aziendali in
materia di prevenzione del rischio microclima, da adottare nell’ambito della specifica
organizzazione del sistema di prevenzione aziendale”.
La Uil del Lario ritiene che quanto sopra sia un problema da gestire, prevenire e su cui
spendere risorse ed attenzione, anche (ma non solo) perché Eurofound (fondazione
europea per il miglioramento delle condizioni di vita e lavoro) ha recentemente
indicato che il 23% dei lavoratori è esposto a temperature elevate per almeno un
quarto del tempo, percentuale che sale al 36% nell’agricoltura e nell’industria ed al
38% nell’edilizia.
Secondo l’OMS quando le temperature superano i 30° i rischi di di incidenti sul lavoro
aumentano del 5-7%, quando superano i 38° gli incidenti sono del 15% più probabili.
Diventa quindi per la Uil del Lario non secondaria l’importanza di assicurare tutela ai
lavoratori con un’implementazione delle piante organiche degli Organismi addetti alla
vigilanza e con la promulgazione della legge di omicidio sul l